BRINDISI – Ne avevamo già parlato in altro articolo, agli inizi del mese di novembre. Ma a Brindisi, si sa, qualsiasi segnalazione, denuncia, indicazione o suggerimento rimane sempre lettera morta.

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Parliamo del decoro urbano: un ‘optional’, così lo avevamo definito. Sottolineando il fatto che, mentre nella vicina città di Lecce (ci spiace fare sempre questi confronti, ma tant’è….) l’amministrazione comunale ha emanato un provvedimento mirato all’ulteriore valorizzazione del centro storico, stanziando 500mila euro a fondo perduto – rivenienti dall’Imu – da destinare ai proprietari che dovessero intervenire sul decoro architettonico dei palazzi insistenti nelle mura storiche della città, a Brindisi si continua ad ignorare il problema.

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Da noi, infatti, non esiste neppure un regolamento sul decoro urbano, con norme cogenti che possano disciplinare con certezza e rigore i comportamenti da tenere da parte dei proprietari degli immobili situati nel centro storico. Ed ecco, quindi, che ci si imbatte in scene come quelle che vedete in foto: Vico Pizzica e Vico Epifani, nel cuore del centro storico, zona San Pietro degli Schiavoni, dove peraltro esiste un Piano che prevede una serie di prescrizioni per chi debba effettuare lavori sulla parte esteriore dei propri immobili.

Ma non sono solo gli edifici ad essere fatiscenti. Basta guardare la pavimentazione: oltre – ma quello è ormai assodato – alla sporcizia dilagante, c’è erbaccia che cresce rigogliosa tra una basola e l’altra. Uno scenario desolante già per gli stessi cittadini…. figurarsi per i turisti!

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