BRINDISI – A sole due settimane dalla sua nascita, “Aiutiamo Brindisi” è già uno straordinario esempio di solidarietà sociale e un interessante progetto di creazione di comunità. Nata per volontà di un collega giornalista, l’iniziativa assicura già oggi qualcosa da mangiare, ogni giorno, ad almeno 30 famiglie, che a volte diventano 50 grazie all’aiuto delle parrocchie.

L’idea, semplice e già presente da tempo in altre città italiane, è quella di far diventare i rifiuti una risorsa, abbattendo gli sprechi alimentari e donando gli alimenti (altrimenti destinati in discarica) alle famiglie che ne fanno richiesta.

Si è partiti con due panifici e un bar, ma in quattordici giorni le attività commerciali che hanno aderito ad “Aiutiamo Brindisi” sono diventate 22.

Ognuna di loro consegna quotidianamente ai volontari di “AB” pane, focacce, dolci, cornetti, rustici, pasta. Ad oggi la rete comprende bar, panifici, pizzerie, un supermercato, due prontocuoci e perfino un ristorante che dalla prossima domenica ospiterà, a turno, una famiglia, per un pasto completamente gratuito.

alimenti

Sono aumentati anche i volontari che prestano servizio, anche mezz’ora al giorno, per “Aiutiamo Brindisi”: sono 15. C’è chi si preoccupa di coinvolgere nuove aziende, chi ritira gli alimenti dalle attività e chi li consegna alle famiglie o alle Caritas e alle parrocchie di quartiere.

Ogni famiglia riceve la busta alimentare nel più completo anonimato e nella massima tutela della privacy, e viene invogliata a collaborare al progetto: c’è chi oltre a ricevere la busta è diventato volontario, e chi tenta di aiutare donando a sua volta vestiti usati o altro.

«La cosa più bella è che stiamo creando una famiglia allargata, in cui si socializza, ci si conosce meglio, si regalano sorrisi e consigli. Non è solo questione di donare un pacco alimentare, ma c’è molto di più. Forse stiamo stimolando quello spirito di comunità e di solidarietà che a Brindisi si è un po’ disperso dai tempi dell’arrivo della prima ondata dei profughi albanesi».




“Aiutiamo Brindisi” aiuta prevalentemente famiglie brindisine, ma tutto ciò che rimane viene consegnato al dormitorio, all’associazione Migrantes, al Comitato migranti e Mediterraneo: «Perché la fame non ha età e non ha colore».

Il gruppo di volontari sta avviando nuove collaborazione con le parrocchie: «Vorremmo siano loro a segnalarci le famiglie in difficoltà, oppure a consegnare direttamente le buste, ma riscontriamo la difficoltà di alcuni parroci a reperire gente disposta a perdere mezz’ora della propria giornata per dare una mano a questi brindisini».

Hanno invece risposto “presente” don Paolo della parrocchia di Sant’Eliae il responsabile della Caritas di quartiere, Antonio Smiles, che ogni giorno ricevono 15 buste e le consegnano ad altrettanti nuclei famigliari. Anche don Pietro Demita sta collaborando attivamente, assicurando la consegna di 5-10 buste alimentari ad altrettante famiglie del rione Perrino. Nei prossimi giorni dovrebbero finalmente partire le consegne alla parrocchia del quartiere Paradiso.

Insomma, quello spirito di comunità che si auspicava di rilanciare, sta emergendo con forza. E “Aiutiamo Brindisi” può davvero divenire un esperimento di solidarietà cittadina senza precedenti.

Se siete interessati a donare o ricevere, potete contattare la pagina facebook “Aiutiamo Brindisi” oppure il numero di telefono 347.7290074.

Queste le attività che hanno già aderito e che ogni giorno donano alimenti: Bar Peddy, Bar Gino, Il Pane del Mezzogiorno, Cozza Nera, Caffè Concerto, pizzeria Il Mulino, ristorante Al Pontile, supermercato Dok di via Bezzecca, Il Forno di Walter Cucinelli, Divine Tentazioni, Manhattan Caffè (Centro e Santa Chiara), Che Bontà, i panifici-pizzerie della famiglia Osvaldo Cucinelli, il panificio L’Artigiano Panettiere della famiglia Romano, minimarket Europa, Dolci Creazioni di Fabio Ravone, panetteria Antonio Vitale, l’Angolo del Pane, panificio-pizzeria Ferraguto.

Redazione




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