Aiello: “La lotta alla mafia non è di destra o di sinistra, ma del Popolo”

“Sono una donna del popolo. La mia battaglia è quella di portare la questione della mafia in Parlamento, dove quella parola è sempre scomoda: non porta voti”.

 “Ho creduto in grandi magistrati come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Non chiedo per me poltrone, non chiedo nulla, mi interessa solo portare risultati: aiutare persone che hanno creduto nello Stato, ma che sono poi state abbandonate. Al presidente Draghi ho chiesto di accendere un faro su questa categoria di persone, ma senza riscontri concreti.”

 “Lo Stato non può fare patti con i mafiosi. I mafiosi devono andare nelle patrie galere. Lo Stato siamo noi”.

  “Il partito più sensibile a queste battaglie? In Parlamento ho incontrato solo colleghi più attenti a queste tematiche, che sono di destra come di sinistra. Ma non c’è un partito politico, che si è speso per queste tematiche. Quando siamo in parlamento non dobbiamo dimenticarci da dove veniamo. Le giornate della memoria non sono una passerella. Sono stanca delle passerelle dei politici. La mia lotta alla mafia non finirà. La porterò anche se fuori da quelle stanze. A casa mia si mangia pane è verità. Pane e legalità”.

Piera Aiello, di Partanna (Trapani), è stata eletta deputata nel 2018 nel collegio uninominale di Trapani-Marsala. E’ la prima parlamentare nella storia della Repubblica con lo status di testimone di giustizia. Componente della Commissione parlamentare antimafia è stata inserita nel 2019 dalla BBC nella lista, unica italiana, delle 100 donne più influenti al mondo. E’ candidata alle politiche nella lista “Unione Popolare con de Magistris”. Lista, che in Puglia presenta come capolista al Senato ed al collegio uninominale Brindisi-Taranto, il cegliese Angelo Leo, già segretario della Fiom Cgil e attivo protagonista di tante battaglie contro il caporalato.

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