ADDITIVI? NO GRAZIE…

Uno studio pubblicato su Scientific Reports, ha voluto dimostrare l’effetto di alcuni additivi alimentari, usati per prolungare la vita  dei cibi industriali e migliorarne la consistenza, oltre che sull’intestino, anche sul comportamento e l’umore dei topi.

L’indagine della Georgia State University (USA) si è concentrata in particolare sul  polisorbato 80 e la carbossimetilcellulosa.

Nei topi, la loro somministrazione ha avuto come effetto l’acutizzazione di disturbi d’ansia e il peggioramento delle interazioni con altri roditori. L’assunzione di queste sostanze infatti, ha cambiato l’espressione dei neuropeptidi, messaggeri chimici implicati nella regolazione dell’alimentazione e nei comportamenti sociali.

 Da altri studi, era già stato dimostrato che tali additivi, causavano uno stato di infiammazione cronica tipica, nell’uomo, di malattie come Morbo di Chron e colite ulcerosa. Aumentavano inoltre, l’accumulo di grasso e alteravano la composizione del microbiota intestinale.

Tutto questo perché  l’infiammazione, stimola le cellule immunitarie locali a produrre molecole di segnalazione che possono alterare i tessuti anche in altri organi, cervello incluso. Questo perché gli indici di infiammazione sono “circolanti”( il grado di infiammazione, infatti, è dosabile nel sangue, attraverso alcuni parametri). Inoltre, l’intestino contiene  diramazioni del nervo vago, direttamente collegato con il cervello. Per gli stessi motivi, secondo gli scienziati, potrebbe esserci un meccanismo comune alla base delle proporzioni epidemiche di condizioni come obesità, malattie croniche intestinali e disturbi dell’umore. In effetti, la pratica clinica, vede queste condizioni, frequentemente associate tra loro.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo 

Via Cristoforo Colombo, 92

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

Via Cristoforo Colombo, 92

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