Omicidio Sonia Nacci: i giudici della Corte d’assise condannano i tre imputati

Dopo poco meno di tre ore di camera di consiglio, i Giudici della Corte d’Assise del tribunale di Brindisi – presidente Genantonio Chiarelli – hanno condannato i tre imputati accusati dell’omicidio della 43enne Sonia Nacci, avvenuto la notte del 22 dicembre del 2020 a Ceglie Messapica. Inflitti 23 anni e 8 mesi di carcere al 41enne Giovanni Vacca ed alla sua ex compagna 38enne Daniela Santoro. 14 anni, invece, a Cristian Vacca, 21 anni, figlio di Giovanni. Nei confronti dei tre imputati, il pubblico ministero Raffaele Casto aveva chiesto rispettivamente 30, 23 e 22 anni. Riconosciuta anche una provvisionale di 100mila euro e di 20mila euro rispettivamente al figlio ed al padre della vittima, costituitisi parte civile.

Respinta la tesi degli avvocati difensori, secondo cui l’intenzione degli imputati non era ammazzare la Nacci, ma picchiarla e che, pertanto, il reato contestato non doveva essere l’omicidio volontario, ma preterintenzionale. E che era tutto da dimostrare che ad aggredire la donna furono padre e figlio. 

La condanna poggia sul presupposto che quella notte la Nacci, che aveva debiti pregressi di droga nei loro confronti, andò a casa dei Vacca per chiedere una dose di cocaina. Qui scoppiò una lite, durante la quale Giovanni Vacca l’avrebbe bloccata alle spalle, mentre la Santoro l’avrebbe picchiata a calci e Christian Vacca l’avrebbe colpita con un martello da carpentiere causandole lesioni irreversibili alla milza. La donna, una volta tornata a casa, si sentì male. Morì poche ore dopo nell’ospedale di Taranto, dopo le prime cure ricevute al Camerlingo di Francavilla Fontana dove era stata trasportata dal 118 chiamato dal figlio. Tra tre mesi saranno depositate le motivazioni della sentenza che la difesa impugnerà in Appello.

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