90mila euro per il Natale a Brindisi. E rispunta la Pro Loco

albero di natale

BRINDISI – Rispunta la Pro Loco di Brindisi, questa volta nelle iniziative natalizie.

Il nome dell’associazione è emerso stamani nel corso della Commissione alle Attività Produttive, durante la quale si è decisa la programmazione per il prossimo Natale.

Intanto, va registrato il clamoroso dietro-front dell’assessore alle Attività Produttive Raffaele De Maria, il quale, nonostante – una volta insediatosi – avesse stracciato gli accordi assunti precedentemente dall’ex assessore e suo collega di partito (Cor) Cosimo Laguercia con il presidente Confesercenti Antonio D’Amore, alla fine ha deciso di procedere come stabilito dal suo predecessore, accordando allo stesso D’Amore le due iniziative presentate: il Mercatino di Natale (48,700 euro) ed il “Baby Park – Il Treno dei Sogni” (24,400 euro).

Oltre a questo, è stato stabilito che quest’anno le periferie non godranno delle luminarie, inizialmente previste ad un costo di 12,200 mila euro. Proprio quest’ultima somma verrà, invece, destinata alla Pro Loco di Brindisi (il cui presidente è Francesco Ribezzo, fratello del consigliere comunale Luca, entrambi figli del presidente della Energeko Giovanni, ndr), che, al costo di 4mila euro, proporrà un ‘Info Point’ a Piazza Vittoria, un concorso fotografico dal tema “Brindisi in posa”, il tour per la città con il pullman della Stp (già realizzato la scorsa estate) e visite guidate in abiti d’epoca. Alla Festa del Cioccolato, invece, toccheranno 6mila euro, mentre il resto servirà per coprire le spese per realizzare il presepe sotto gli scavi del Teatro Verdi ed a pagare l’assicurazione della mostra di abiti d’epoca nel Foyer dello stesso teatro.

Infine, un’altra iniziativa prevista è quella di “Pettuli e Vinu”, da tenersi a Tuturano e per la quale il Comune stanzierà 5mila euro.

La spesa complessiva per l’Amministrazione, ovvero per i cittadini, ammonta, dunque, complessivamente ad oltre 90mila euro. Nel computo (ma anche nella discussione odierna), mancano ancora le luminarie che – se è vero come è vero che non si faranno nei rioni periferici – ci si augura almeno si facciano nel centro cittadino.

Ad ogni modo, la domanda sorge spontanea: a cosa sono servite le riunioni-fiume con commercianti ed associazioni se, alla fine, è tutto rimasto invariato o quasi?

 

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

3 COMMENTI

  1. E soprattutto….perché negli anni precedenti si era reso necessario bando/manifestazione d’interesse per affidare direttamente più di 40.000 euro come previsto dall’art. anticorruzione?
    Quale atteggiamento da parte delle amministrazioni sarà corretto?quello degli anni trascorsi o quello attuale?pinuccio rispondi

    • Ancora con questa storia? Ogni amministrazione comunale destina i fondi in diverse aree, quelli per la viabilità, per il decoro urbano, per la manutenzione pubblica (strade, illuminazione ecc), quelli per la cultura, quelli per “la gente che ne ha bisogno”….Ora non si possono destinare tutti solo alla gente che ne ha bisogno come puoi ben capire. Si fa un equa ripartizione degli stessi in ogni ambito d’interesse, altrimenti vivremmo in strade non asfaltate, non illuminate e quindi pericolose, sporche e quindi a rischio insorgenza di malattie, povere di turismo per assenza di eventi di cultura e quindi senza entrate economiche da parte dei turisti…quindi senza soldi, cioè quelli che servono proprio per il prossimo anno anche per “aiutare la gente che ne ha bisogno”.

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