Si punta forte su cultura e turismo: a breve tre biblioteche; un circuito museale tra le Chiese di S. Paolo, S. Teresa e le Scuole Pie; la valorizzazione di Palazzo Nervegna e Piazza Duomo

BRINDISI – Oltre ad una biblioteca provinciale – si spera finalmente all’altezza della situazione (2 mln di euro il finanziamento pervenuto alla Provincia) -, Brindisi avrà finalmente una biblioteca comunale, anzi due: la Regione Puglia, infatti, ha finanziato i progetti presentati dalla Diocesi Brindisi – Ostuni (246.000 euro) e dalle associazioni Vola Alto e Storia Patria in collaborazione con il Liceo Palumbo di Brindisi (334.000 euro).

La prima sarà ospitata al primo piano di Palazzo Nervegna – che presto, come preannunciato dal Commissario Giuffrè – sarà animato da altre iniziative -, e coniugherà l’esposizione di libri e codici antichi (risalenti al 1200) ad iniziative per i più piccoli, che attraverso la lettura comparata dei quotidiani, incontri con tutte le comunità presenti sul territorio e percorsi virtuali nella Brindisi romana, verranno forgiati culturalmente in modo tale che le generazioni future possano avere maggiore cognizione di causa ed una mente più critica per analizzare l’ambiente che li circonda. Assieme a questo, l’economo della Diocesi ha preannunciato che dopo Pasqua verrà riaperto ed implementato il polo museale della collezione De Leo, che interesserà le chiese di Santa Teresa e San Paolo (al momento chiuse) e le Scuole Pie. Inoltre, entro l’anno verranno appaltati i lavori per il rifacimento delle facciate prospicienti Piazza Duomo. Il Comune, da parte sua, parteciperà al bando regionale sulle botteghe artigiane per provare finalmente a consegnare le Scuole Pie alla loro giusta vocazione.

Il secondo progetto, invece, sarà ospitato nella Casa del Turista ed avrà un taglio prettamente storiografico, data la presenza di collezioni custodite da 83 anni ed aventi ad oggetto, ad esempio, atti dei comuni pugliesi risalenti al periodo medievale. Una proposta culturale, questa, che pare avere tutti i connotati per attirare turismo culturale e che potrà rappresentare, assieme al Museo Archeologico Faldetta, un punto di riferimento importante per i turisti che attraverseranno il nostro Lungomare.

Le basi per una crescita culturale e turistica impetuosa sembrano esserci: non resta che attendere la riprova dei fatti.

Andrea Pezzuto
Redazione
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