ROMA – E’ durato circa un’ora il colloquio di Paolo Gentiloni con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il quale, ieri, ha sciolto la riserva per formare il nuovo esecutivo dopo le dimissioni di Matteo Renzi. Poche le novità e tante le riconferme. Al Ministero dell’Istruzione la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli subentra a Stefania Giannini mentre ai Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro prende il posto di Maria Elena Boschi che va invece a ricoprire il ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Alfano passa dagli Interni, dove invece arriva Marco Minniti, agli Esteri. Altra novità è rappresentata dall’ex sottosegretario De Vincenti che prende in mano il dicastero della Coesione territoriale e Mezzogiorno. Luca Lotti da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio passa invece al dicastero dello Sport e mantiene la delega all’editoria e al Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Riconferma per tutti gli altri, Orlando alla Giustizia, Pinotti alla Difesa, Poletti al Lavoro e Marianna Madìa alla Pubblica amministrazione e semplificazione, Calenda allo Sviluppo economico e all’Economia il prof. Piercarlo Padoan, Martina all’Agricoltura, Galletti all’Ambiente, Graziano Delrio confermato ai Trasporti ed Infrastrutture, Dario Franceschini resta ai Beni culturali. Chiude la lista Beatrice Lorenzin alla Sanità.

Nessun dicastero ai componenti del gruppo Ala che fa capo a Denis Verdini il quale ,proprio mentre si svolgeva l’incontro con il Presidente Mattarella di ieri sera, faceva sapere tramite nota stampa che non avrebbe concesso nessuna fiducia ad un governo identico a quello Renzi.

Dure le reazioni delle opposizioni che hanno parlato quasi in maniera unanime di governo fotocopia e di truffa ai danni dei cittadini dopo l’esito del referendum.

Dopo la lettura della squadra di Governo, Gentiloni ed i neo ministri hanno giurato sulla Costituzione alla presenza del Capo dello Stato nel Salone delle Feste del Quirinale, con la consueta foto di gruppo.

Alle 11 di questa mattina Gentiloni si è recato alla Camera dei Deputati per tenere il suo discorso programmatico e ottenere il voto di fiducia. Durante il discorso nessun deputato del Movimento 5 stelle e della Lega era presente in Aula. Il neo Primo Ministro ha parlato di esecutivo di responsabilità e garante delle istituzioni e ha rivendicato con orgoglio il lavoro sin qui svolto dal governo Renzi. In riferimento alla durata del suo governo invece ha tenuto a precisare che questo sarà in carica finché avrà la fiducia del Parlamento così come previsto dalla Costituzione. Tra le priorità elencate quella della ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, gli impegni internazionali che aspettano il nostro paese nel prossimo futuro come il G7 ed il Consiglio europeo del 15 dicembre e poi il lavoro e la crescita economica con un particolare sguardo rivolto al Mezzogiorno al quale ha voluto dedicare un apposito dicastero con a guida De Vincenti. Un accenno anche alle banche che in questi giorni hanno mostrato segni di instabilità, il governo – ha detto – “ove necessario, è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti bancari e il risparmio dei cittadini”.

Accanto a questa fitta  agenda governativa, Gentiloni ha ribadito che – “prenderà corpo il confronto sulla legge elettorale, un confronto nel quale il governo non sarà l’attore protagonista ma non stara’ alla finestra e cercherà di sollecitare questo confronto”. Intanto l’esponente di Ala, Barani, ha ribadito che il suo gruppo parlamentare Ala-Sc non voterà la fiducia all’esecutivo. Mentre Zanetti dello stesso gruppo politico rincara la dose: il rifiuto del Pd di allearsi con Verdini “è una colossale sciocchezza, questo non e’ un accordo con Verdini ma con una forza che comprende 16 deputati e 18 senatori, alcuni certo di estrazione ex centrodestra, esattamente come lo sono i parlamentari Ncd. Renzi ha fatto un grande errore quando ha personalizzato il referendum, e oggi la personalizzazione sulla figura di Verdini è un altro errore”.  Critica anche la senatrice Sandra Zampa, del Partito Democratico, che ha parlato di compagine governativa sbiadita, sottolineando come avrebbe preferito una discontinuità assoluta con il governo Renzi.

Subito dopo il discorso alla Camera, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è giunto a Palazzo Madama per la consegna del suo discorso programmatico in vista della fiducia. Il Primo Ministro ha preso brevemente la parola in aula salutando i senatori e augurando buon lavoro. Subito dopo il presidente Grasso ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo per la definizione dei tempi e delle modalità del voto di fiducia all’esecutivo.

Intanto il Presidente della Repubblica, Mattarella, durante il saluto, nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, ai giovani “Alfieri della Repubblica” ha esortato a “continuate ad impegnarvi per un Paese migliore”, che tale può diventare se “il comportamento di tutti è ispirato al senso della comunità, al senso del vivere insieme” secondo il principio che “si sta meglio se si sta meglio tutti insieme”. “Non stancatevi – ha continuato il Capo dello Stato – di immaginare come deve essere la società per essere migliore di quella che oggi vediamo. C’è sempre un margine di miglioramento. E la nostra convivenza può migliorare rendendo sempre più autentico e solidale il senso del vivere comune” .

Il voto di fiducia dell’aula della Camera sul Governo Gentiloni dovrebbe arrivare questa sera intorno alle 20. Il Movimento 5 stelle e la Lega hanno riferito che non parteciperanno al voto di fiducia. Per quanto riguarda invece la fiducia al Senato il senatore Zanda del Partito Democratico ha fatto sapere che l’assemblea delle senatrici e dei senatori del Partito Democratico ha deciso che all’unanimità che voterà la fiducia al nuovo governo”.

 

Ernesto Rizzo
Redazione

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