ROMA – Si è tenuta ieri presso la “Sala delle conferenze stampa” della camera dei Deputati, come da cronoprogramma, la conferenza stampa di presentazione del percorso comune intrapreso tra Azione Nazionale e LA DESTRA. Lo comunica il Coordinatore provinciale di AN della Provincia di Brindisi, Cesare Mevoli.  Costruire un Polo sovranista che possa diventare «casa comune» per tutte le forze che sono alternative «alla sinistra di Matteo Renzi e all’antipolitica del Movimento 5 stelle» e che vedono nella sovranità nazionale e popolare i loro valori di riferimento. È la sfida lanciata da La Destra e Azione nazionale, che come primo passo annunciano la loro imminente fusione.

La Destra e Azione Nazionale insieme a congresso

Il partito di Francesco Storace e il movimento che vede tra i fondatori Gianni Alemanno e Roberto Menia si uniranno ufficialmente in un congresso di fondazione, che si svolgerà a Roma il 17, 18 e 19 febbraio. «Una data così ravvicinata perché chiediamo l’immediato svolgimento delle elezioni politiche con la legge maggioritaria con collegi e preferenze, che garantisca agli italiani il diritto di scegliere i propri eletti e la proposta di governo», si legge in un documento illustrato durante la conferenza stampa tenuta alla Camera per presentare l’iniziativa.

L’appello alle altre forze politiche

Il congresso, però, non sarà che «una tappa intermedia» in vista della costruzione di quel Polo che i promotori spiegano di voler realizzare insieme alle altre forze politiche sovraniste. L’obiettivo a breve termine è quello di dare vita a una federazione, come base per fondare, un domani, un vero e proprio partito. Per questo, durante la conferenza stampa, sono stati lanciati appelli a tutti i protagonisti del centrodestra, a partire dalla Lega e, soprattutto, da Fratelli d’Italia, cui è stato rivolto un invito a partecipare già al congresso. Ma un invito esplicito a far parte dell’aggregazione sovranista è stato rivolto anche a Forza Italia, purché «chiarisca – ha sottolineato Alemanno – di essere alternativa alla sinistra».

Il centrodestra ora «si aggrega a destra, non al centro»

«A Berlusconi diciamo che anche noi ci auguriamo che un italiano come Tajani divenga presidente dell’Europarlamento, ma questo non deve essere una “magia” per consegnarsi a quel Ppe che è una realtà di potere di Angela Merkel», ha proseguito Alemanno, chiarendo che «la novità è       che il centrodestra si riaggrega a destra, e non più al centro, sulla base di un’idea sovranista della politica, per il presidenzialismo e la solidarietà sociale».

Un percorso inclusivo verso il Polo sovranista

     Dunque, La Destra e Azione Nazionale si impegnano ad aprire la strada per una nuova fase che riparta dai valori, dai programmi e dalle battaglie condivise e che si svolga «in modo unitario, inclusivo e pluralista». «Non praticheremo il cannibalismo a destra, perché il dato caratterizzante sarà la partecipazione», ha detto Storace, sottolineando che «le teste non prevarranno sulle idee». Un concetto ribadito anche da Menia, che ha spiegato che «non si tratta di una Opa contro qualcuno». «Ci sono praterie di voti spariti in quest’area e si tratta di interpretare questo fenomeno, con valori e temi – ha concluso Menia – in grado di consentire al centrodestra di tornare a vincere».

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