La fibromialgia è stata definita una malattia fantasma, perché in passato si è perfino dubitato che esistesse davvero e i disturbi da cui è caratterizzata vengono spesso ritenuti di tipo psicologico. Capita che non venga riconosciuta, che sia scambiata per altre condizioni con sintomi simili. Anche i medici, e perfino gli specialisti la conoscono poco. A soffrirne sono per la stragrande maggioranza (l’80-90 per cento) donne.

I sintomi  sono dolori cronici generalizzati in tutto il corpo.  Una forte stanchezza e una costellazione di altri disturbi apparentemente non collegati tra di loro, dall’insonnia a problemi intestinali, fino a difficoltà di concentrazione, sono altri tra i sintomi più spesso riportati.

Alcuni farmaci antidolorifici vengono utilizzati nelle fasi peggiori della malattia, come anche gli antidepressivi. L’attività fisica e il movimento sono la prima raccomandazione. Meditazione, tecniche di rilassamento e alcune forme di terapia cognitivo-comportamentale sembrano avere una qualche utilità, anche se le prove sono meno forti.

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale e può ridurre di molto i sintomi. Importante valutare insieme al Medico il proprio fabbisogno calorico giornaliero ed il peso ottimale.

Frutta, ortaggi, e legumi devono costituire, insieme con i cereali e le patate, il fondamento dell’alimentazione. Gli alimenti vegetali devono costituire circa il 70% del bilancio totale.

Cereali integrali ben cotti, conditi con olio d’oliva ed erbe aromatiche sono raccomandati;

I cibi crudi non devono costituire un’eccezione ma anzi una parte considerevole dell’alimentazione quotidiana. L’ideale è che circa la metà dei cibi vegetali assunti sia costituita da verdura e frutta crude.

La carne non deve essere mangiata tutti i giorni: l’ideale è una-due volte alla settimana, preferendo carne bianca. In quanto fonti proteiche animali, alla carne sono da preferire il pesce e i latticini e le uova.

La percentuale complessiva dei grassi ingeriti non dovrebbe superare il 20-30% dell’intera alimentazione. È meglio evitare per quanto possibile i grassi animali, sostituendoli con grassi e oli vegetali.

I cibi sono tanto più nutrienti e benefici quanto più vengono ingeriti allo stato naturale, senza avere subito elaborazioni complesse e preparazioni industriali.

Sarebbe meglio evitare del tutto o quasi gli zuccheri e i cibi dolci. Fare attenzione anche agli zuccheri nascosti che fanno parte della composizione di molti cibi industriali. Alcune salse, come certi tipi di ketchup, contengono altrettanti zuccheri della corrispondente quantità di gelato! Regola d’oro: utilizzare tanto zucchero quanto è il sale che si assume. Preferire lo zucchero di canna.

Limitare il sale per scongiurare ristagni ed edemi. Per lo stesso motivo è fondamentale ingerire molta acqua, infusi e tisane.

Tra i prodotti lattieri, meglio lo yoghurt che il latte intero.

Limitare il consumo di pomodori, patate, melanzane e peperoni che scatenano facilmente fenomeni di intolleranze alimentari con manifestazioni a livello muscolare

Acqua e infusi sono le bevande ideali. Meglio evitare le aranciate e limonate in bottiglia e i succhi di frutta industriali.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

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