Martucci (Noi Centro): “Quali sono le azioni che la Società Aeroporti di Puglia e l’Ente Regione intendono adottare?”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Tiziana Martucci (Noi Centro).

Abbiamo appreso con molto entusiasmo la notizia dell’istituzione di una nuova rotta che metterà in collegamento la Puglia con il mercato russo dal prossimo mese di febbraio, grazie al volo Bari-Mosca della compagnia S7 Airlines, a cui andranno ad aggiungersi i voli per Londra Luton e Vienna  della compagnia Wizzair. Tali politiche adottate dalla società di gestione Aeroporti di Puglia con l’aiuto della Regione Puglia, finalizzate ad incentivare i network dei collegamenti non possono che essere accolti con piacere, poiché costituiscono momento di attrazione per nuovi turisti e nuovi investimenti, ma la Puglia non può continuare a volare partendo solo da Bari.
L’ultimo report annuale di Aeroporti di Puglia, rende noto come lo scalo di BRINDISI stia vivendo una fase di decrescita, che si aggira intorno al -0,2% rispetto al 2016. Per questo motivo, c’è la necessità di conoscere quali sono le azioni che la Società Aeroporti di Puglia e l’Ente Regione intendono adottare per riportare lo scalo brindisino a conseguire le stesse performance di quello barese. Tale esigenza nasce dalla consapevolezza che esso rappresenta non solo per il territorio brindisino, ma per l’intero Salento, uno strumento strategico di sviluppo turistico e commerciale. I dati di crescita esponenziale di presenza turistica nell’area  Salentina nel 2017, con una ulteriore crescita prevista per il 2018, devono convincere la regione e la società di riadottare il metodo di azione messo in campo qualche anno fa, che prevedeva la divisione equa dei voli tra i due aeroporti, garantendo cosi’ una giusta crescita dell’Aeroporto di Brindisi. Questa reale fotografia  della presenza di passeggeri  ed  ulteriore crescita di presenze turistiche nell’area salentina, deve convincere una volta per tutte il Presidente Emiliano di non pensare più alla apertura di nuovi scali regionali, ma di lavorare nella direzione di dare la stessa dignità a quelli già esistenti, in modo da dotare l’intera regione degli strumenti di crescita e sviluppo che merita.

CONDIVIDI

1 COMMENTO

  1. Finché avremo persone che gestiranno la cosa pubblica,senza avere una visione progettuale,e senza faziosità, non avremo mai quello che in altri paese è chiamato sviluppo. Noi ci accontentiamo di distruggere i nostri simili per arrivare al risultato che come paese siamo da terzo mondo grazie ai nostri politici ,che non hanno una visione globale del problema,ma pensano al proprio orticello piuttosto che al campo del intero territorio.

LASCIA UN COMMENTO