BRINDISI – Dopo il grande successo di pubblico dell’anteprima della nuova produzione Meridiani Perduti, firmata da Sara Bevilacqua, la compagnia sarà in replica al Binario23 giovedì 5 aprile.

Nelle parole di Debora Caracciolo, il racconto della serata dello scorso 22 marzo.

“Immaginate che solo per una notte una donna creata dallo straordinario De Andrè venga fuori, con le scarpe azzurre e la collana di ossi di pesca, dalla sua canzone e ci racconti la sua storia. Ascoltando le canzoni di Faber”, così diceva l’evento su Facebook.

E immaginando Madamadorè e le altre, sono andata a vedere questo spettacolo.

Incuriosita dall’alone di mistero che suscitava il titolo, e conoscendo Sara, Daniele e Federico, cercavo di costruire un contesto, ma ho deciso di non pensarci su troppo.

L’effetto sorpresa era quello a cui aspiravo.

Il backstage dall’aria intima e familiare mi intrigava non poco, Sara si aggirava con il costume di scena, i capelli di raffia color paglia, l’abito zingaresco e sul palco una chitarra e un piano.

Eravamo in tanti, le chiacchiere, i saluti riempivano tutto lo spazio.

 

Aspettavamo chiedendoci dove ci avrebbero portato questa volta i tre interpreti.

Le luci calano, il silenzio si concede all’avvio del racconto.

Sulle note di Volta la carta, inizia l’incanto…

“Angiolina cammina cammina sulle sue scarpette blu”

Così in ogni brano di  De Andrè, interpretato da Daniele, e accompagnato da Federico e Sara, le parole prendevano vita.

“Volta la carta il gallo ti sveglia”

I personaggi apparivano davanti a noi.

Nel racconto di Sara, le donne erano carne e sangue.

Ninedda, Angiolina, Madamadorè.

I loro passi, i loro sorrisi, i loro dolori.

Potevamo vederle correre lungo i sentieri, ridere o piangere.

“Volta la carta e paga il riscatto
Paga il riscatto con le borse degli occhi
Piene di foto di sogni interrotti
Angiolina ritaglia giornali, si veste da sposa, canta vittoria”

Di carta in carta, abbiamo scoperto la Fiaba.

Un applauso di cuore a Sara, Daniele e Federico che ancora una volta, con la grazia e il rispetto per il pubblico, che li contraddistingue, hanno saputo risvegliare la fantasia di chi ascolta.

Perché le Fiabe contano!

Debora Caracciolo

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