BRINDISI – Depositata questa mattina dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle, Stefano Alparone ed Elena Giglio, una Mozione che, qualora approvata dal Consiglio comunale, impegnerà la Giunta a dotarsi di un Piano Regolatore di Illuminazione Comunale a basso impatto ambientale e per il risparmio energetico (PRIC), in raccordo con il Regolamento Regionale 22 agosto 2005, n°13 e nel rispetto delle finalità di cui al D.Lgs. 30 aprile 1992, n°285 (sicurezza stradale), e di cui all’UNI 11248 (risparmio energetico), ponendo in essere tutte le attività necessarie ad ottemperare ai compiti ed agli obblighi imposti dalla normativa regionale.

I 5 stelle sottolineano come e quanto l’adozione di tale strumento non sia più rimandabile. Il PRIC ha come fine quello di rendere il servizio dell’illuminazione pubblica completo ed efficace. In particolare si potranno programmare in maniera puntuale la razionalizzazione dei costi sia di esercizio che di gestione, ottenendo un sostanziale risparmio energetico e quindi economico, attraverso l’utilizzo di apparecchi e lampade ad elevata efficienza, nonché un’effettiva diminuzione dell’inquinamento luminoso.

La necessità di dotarsi di un PRIC non è solo una scelta di buon senso ma un obbligo di legge, infatti, con la legge regionale 23 novembre 2005, n° 15 ed il successivo regolamento del 22 agosto 2006 n° 13, la Regione Puglia ha disciplinato l’attuazione alla predetta legge; prevedendo tra l’altro, che i Comuni si dotino, entro quattro anni dalla data di entrata in vigore della L.R. n. 15/2005, di piani per l’illuminazione a basso impatto ambientale e per il risparmio energetico.

Ulteriori ritardi, concludono i Consiglieri pentastellati, continueranno ad arrecare notevoli danni alla comunità sul piano della sicurezza stradale e del risparmio di risorse finanziare e di fatto, porteranno all’impossibilità di accedere a finanziamenti dedicati in ambito europeo, statale e regionale, esponendo l’Ente, in base all’articolo 7 della suddetta legge, ad un intervento sostitutivo regionale che, in caso di ritardi e/o mancato rispetto dei criteri di applicazione, potrebbe anche portare alla nomina di un Commissario ad acta.

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