Lo ammettiamo: stiamo facendo campagna elettorale!

BRINDISI – Il Commissario Giuffrè chiude il Museo della birra; il Commissario Giuffrè pretende che i brindisini si sposino esclusivamente nella (orrenda) sala Mario Marino Guadalupi; il Commissario Giuffrè vuole penalizzare i cittadini del Paradiso rendendogli la vita impossibile a contatto con gli immigrati. Queste alcune delle colpe addebitate alla struttura commissariale nelle ultime settimane, colpe che si estendono anche a quei giornalisti – affetti da delirio filo-commissariale – che deciderebbero artatamente di non accodarsi alla “shitstorm”. Ecco, probabilmente noi rientriamo in quest’ultimo girone: ma in che girone rientrano, invece, quelli che distorcono il contenuto di atti ufficiali?

Già, perché delibere e determine alla mano, le cose non sembrano stare come si vuol far credere alla gente. Prendiamo il caso del Museo della birra: per come è stata diffusa la notizia della sua chiusura sembrerebbe davvero che il Commissario Giuffrè e gli agenti della Polizia Municipale soffrano di sadismo. In realtà, basterebbe leggere la delibera comunale per comprendere che l’utilizzo gratuito della Casa del Turista per l’allestimento del Museo della birra era limitato ai soli giorni in cui è previsto l’arrivo dei crocieristi. D’altronde, l’utilizzo del Bene anche negli altri giorni della settimana (circostanza avvenuta nel caso di specie) immaginiamo avrebbe richiesto altre condizioni integrative rispetto a quelle espresse nella sola delibera: pertanto, utilizzando quest’ultima come unica stella polare, i verbali elevati dagli uomini della Polizia Municipale parrebbero incontestabili.

 

Così come, delibera alla mano, non ci pare di aver compreso che i brindisini potranno sposarsi esclusivamente nella sala descritta come la più brutta del mondo, ovvero la sala Mario Marino Guadalupi: se ancora sappiamo leggere, nella delibera sono indicati 15 beni monumentali dove – da oggi in poi – le coppie brindisine e non solo potranno unirsi in matrimonio, e tra questi – a differenza di quanto detto da qualcuno – rientra anche il tempietto di San Giovanni al Sepolcro. La delibera, tra l’altro, prevedeva anche  l’abbattimento delle tariffe per l’utilizzo dei beni monumentali per fini culturali, ma ciò, evidentemente, non è stato ritenuto altrettanto interessante.

E stando alle parole del Commissario Giuffrè, sarebbe infondata anche la notizia della installazione di una tendopoli nel quartiere Paradiso, indiscrezione che – tra l’altro – si vocifera sia addirittura partita dall’interno di Palazzo di Città (fatto che, se accertato, si rivelerebbe di una gravità assoluta).

Volendo dunque trarre le conclusioni, se riportare correttamente gli atti ufficiali o non montare un caso sulla proiezione di un’anguria o comprendere che un Commissario (o un Sindaco) ha la esclusiva colpa di doversi adeguare alle direttive impartite dal Comitato per l’ordine e la sicurezza vengono interpretati – da qualcuno – come atteggiamenti rientranti nell’alveo di un’adulazione pre-elettorale, allora confessiamo che stiamo facendo campagna elettorale. Essendo però i Commissari per definizione dei tecnici, non abbiamo ancora realizzato precisamente a chi stiamo tirando la volata.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

2 COMMENTI

  1. Spiace constatare nonostante la sottolineatura come forse la Vs. redazione non abbia letto l’intera delibera che parla di “passeggeri delle navi e (congiunzione) di turisti in transito quindi non solo croceristi. Peraltro quanto da voi interlineato “di approvare realizzare …..in occasione degli approdi….il programma esplicitato” senza alcun dubbio in italiano sta a significare che in occasione degli approdi si deve realizzare la politica turistica di accoglienza anche ai turisti in transito si da realizzare il programma deliberato. Potete liberamente fare campagna elettorale ma accertarsi e leggere attentamente gli atti porta certamente a non distorcere la corretta informazione. Nulla aggiungo sui motivi della chiusura ai sensi della legge Regionale 24/15 che all’art. 61 n. 3 recita Chiunque eserciti l’attività di commercio al
    dettaglio ………………. di somministrazione di alimenti e bevande, senza autorizzazione o altro titolo abilitativo previsto, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro duemilacinquecento a euro 15 mila e alla chiusura immediata dell’esercizio, nel caso di specie qui vi è l’autorizzazione per cui non si poteva intimare la chiusura. Certo dell’alta professionalità della testata farete tesoro del contributo offerto per rettificare correttamente quanto riportato. Livio Di Noi

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