Tutte le cause delle coliche non sono note, si è visto però, che modificando l’alimentazione della mamma, le coliche migliorano o scompaiono.

In alcuni casi, il bambino reagisce al latte di mamma in quanto intollerante alle proteine del latte vaccino assunto dalla madre e che si ritrovano nel latte materno. Ma oltre al latte ci sono degli alimenti consumati dalla madre che allatta, come caffeina, broccoli, cavolfiori, verza, patate, agrumi, cioccolato ecc., che possono causare problemi digestivi nei neonati.

Nel primo anno di vita, nella maggior parte dei casi, il cibo che solitamente dà problemi, ma solo per il 5%, è il latte di mucca, uova, arachidi, noci, grano, soia e pesce. Solitamente i sintomi scompaiono entro 24 – 48 ore e se si consuma un cibo regolarmente, come i lattiero-caseari, servono mediamente due o tre settimane per eliminare ogni traccia dell’alimento. Se il bambino migliora dopo l’eliminazione del cibo, può essere reintrodotto, ma se i sintomi ricompaiono, questo cibo è senz’altro la causa della colica o della reazione e allora va rimosso dalla dieta.

  • è dimostrato che la riduzione latticini, uova, grano, noci, cioccolato, broccoli, rape, cavoli, verza, radicchio amaro, cipolle, cardi, legumi (ceci, fagioli, lenticchie),alimenti affumicati, nella dieta delle madri che allattano può alleviare le coliche, cibi ricchi di grassi, acqua e bibite gassate, spumanti e vini frizzanti, panna montata, frappé, maionese, pane fresco, dolci, chewing-gum, caramelle, castagne, caki, alimenti dolcificati con polialcoli (sorbitolo, mannitolo);
  • tisane contenenti camomilla, verbena, liquirizia, finocchio ed estratto di limone tre volte al giorno ,sono consigliate;
  • Illatte artificiale ipoallergenici , per i bimbi constoria familiare di allergie o ai bambini intolleranti al latte vaccino, può essere di grande aiuto.

Altri alimenti e abitudini, sconsigliati in allattamento sono:




  • La caffeina passa rapidamente nel latte materno, pertanto non van bevute più di due tazze al giorno di tè, caffè, cioccolata calda o bibite come coca cola, mentre tisane e bevande decaffeinate non sono un problema. Ben tollerati tè alla frutta, menta, lampone, lime, zenzero, tè di ibisco o karkade.
  • Il consumo di tonno in scatola andrebbe ridotto (gr. 300 a settimana, perché può contenere più mercurio del tonno fresco, per il quale non c’è limitazione di assunzione). Non si dovrebbe mangiare più di una volta al mese pesce squalo, pesce spada, marlin, luccio, crostacei in genere, trota, caviale e fegato di pesce poiché questi alimenti assorbono più sostanze inquinanti rispetto ad altri, in particolare il mercurio.
  • Alcuni farmaci, Alcol e fumo.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo 

Via Cristoforo Colombo, 92

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

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