Il razzismo uccide, l’indifferenza pure. No alla violenza

Cgil Brindisi e Anpi Brindisi continueranno a mobilitarsi, assieme alla società civile,  contro il razzismo, la violenza e l’indifferenza. Condanniamo con decisione l’omicidio di AlikaOgorchukwu, venditore ambulante nigeriano, disabile di 38 anni, massacrato di botte pochi giorni fa a Civitanova Marche e siamo vicini alla sua famiglia e alla sua Comunità. Un omicidio per futili motivi, un omicidio di odio. La giustizia farà il suo corso. Ma in questa tragedia ciò che più colpisce è l’indifferenza di molte persone che hanno assistito al massacro non intervenendo per salvare la vita del giovane, limitandosi a filmare ciò che accadeva con i loro smartphone. Orrore si aggiunge all’orrore. E su questa degenerazione dell’umanità vogliamo aprire un dibattito affinché nessuno si giri più dall’altra parte o si concentri sulla spettacolarizzazione della morte di soggetti deboli, emarginati, poveri. Nessuno più si permetta di non tendere la mano a fronte di qualsiasi episodio di violenza.

Non è la prima volta che il razzismo uccide. Nel 2000 un poliziotto assassinò un sedicenne marocchino a Roma sospettato da aver rubato un telefonino. Nel 2016 a Fermo Emmanuel ChidiNamdi, 36 anni, nigeriano, camminava per strada con la sua compagna, quando un ultrà della squadra del Fermo li avvicinò e definì la ragazza “scimmia”. Emmanuel provò a difendere la sua compagna, ma l’uomo picchiò lei e uccise lui.Nel 2018 il nazista Luca Traini a Macerata sparò per strada ferendo seiimmigrati.

Dopo l’omicidio dell’ambulante nigeriano venerdì scorso, 29 luglio, a Civitanova, un altro giovane di origine marocchina è stato ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato accoltellato nella notte a Recanati da un 47enne del posto.

Solo nel 2020 a Colleferro fu pestato a morte Willy Monteiro Duarte, giovane italiano di origine capoverdiana.

Elenco lungodi crimini di odio che non comprende le morti di immigrati archiviate come naturali e delle quali non si ha notizia e che sono la conseguenza di uno sfruttamento selvaggio sul lavoro (soprattutto nei campi) e di una vita di schiavitù in un Paese, l’Italia, che avevano raggiunto in cerca di una vita migliore, dopo essere sopravvissuti alla fame, alle guerre, alle persecuzioni, dopo aver attraversato il deserto, subìto le torture e la prigionia nei lager della Libia, dopo aver attraversato il Mediterraneo, già tomba di migliaia di disperati, donne, uomini, bambini.

Il razzismo non è naturale, è indotto da una feroce propaganda di destra che vuole i porti chiusi e semina paura per chi ha un colore della pelle diverso. La solidarietà e l’umanità fanno parte della nostra indole umana assieme ai sentimenti di accoglienza ed inclusione. E allora dobbiamo combattere paure ingiustificate e indotte, dobbiamo insistere sulle strade dell’antifascismo e dell’antirazzismo. Dobbiamo fare in modo che l’odio, l’indifferenza e il disinteresse lascino il posto alla solidarietà, all’aiuto. Umanità al potere.

Antonio Macchia, Segretario generale provinciale Cgil di Brindisi

Donato Peccerillo, Presidente provinciale Anpi Brindisi

 

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