Con la nomina del Commissario prefettizio, dott. Santi Giuffrè, allargata intelligentemente dal Prefetto di Brindisi con quella di tre sub commissari, ha avuto inizio di fatto e di diritto la fase successiva allo scioglimento del Consiglio comunale.
Allo stato, i movimenti, gruppuscoli ed ex consiglieri comunali che hanno sostenuto la disciolta amministrazione, sia pure per un ridotto periodo di tempo e con una molto precaria maggioranza numerica, hanno voluto verosimilmente abbandonare la frequentazione della sede istituzionale dell’Ente. Forse, temendo un coinvolgimento sullo scenario che viene offerto quotidianamente dagli squallidi episodi che hanno condizionato il mantenimento di quella Amministrazione, hanno preferito bene posti e momenti più idonei per approntare l’azione di contrasto per la eventuale dimostrazione di essere estranei alle comparsate in cui, comunque, avrebbero partecipato” compagni di merenda”.
Conseguentemente, non costituisce, per quanto è dato sapere, argomento di discussione l’avvio di liste o la ricerca di candidati uomini o donne per la futura competizione elettorale amministrativa per non parlare di quadro programmatico affidato al buon senso dell’Organo commissariale: questi argomenti saranno affrontati dopo il periodo estivo e non prima. Così non dovrebbe essere sol che voglia farsi riferimento alla precedente gestione commissariale del Comune dove è possibile rilevare “ictu oculi” le non poche discrasie configurabili in ipotesi di danni erariali: non è questo, però, l’argomento che si intende ora trattare.
Premesso che ben conoscendo per diretta esperienza la utilità che talvolta è possibile acquisire dalla forzata nomina di uno o più commissari presso un Ente locale, ribadisco, lungi assolutamente da toni saccenti o professorali, che, atteso peraltro la lunga gestione monocratica del Comune, è indispensabile nei modi e tempi corretti e ragionevoli rappresentare gli obiettivi che, in diritto e fatto, possono essere realizzabili dall’Organo commissariale. Tanto consegue in relazione anche ai rapporti concreti e trasparenti che saranno avviati con i gestori del Comune, eliminando interferenze improprie o prive di legamento alla particolare normativa che regola i rapporti con l’ente: ed è secondo questa filosofia di pensiero che stimo utile qualsiasi intervento di natura amministrativa al fine d:i contenere sprechi finanziari che si riverberano nei confronti dei cittadini.
Ho espresso un difforme pensiero all’operato del Commissario prefettizio, contenuto nella delibera n. 5 dell’8/6/17, che ritenuto sconosciuto ripropongo informando del contenuto della presente la sub commissaria responsabile del settore per le azioni ritenute opportune.
Si tratta, in estrema sintesi, della nomina di legali interni avverso giudizio di dipendente comunale al rimborso di una notevole somma:la questione al di là del merito viene rilevata per – la inopportunità di liquidare una somma, senza alcun rilievo, per chiedere dopo pochi giorni la restituzione; – è davvero un controsenso, per usare un eufemismo, leggere nella parte narrativa della richiamata deliberazione “in attesa di notizie e documentazione degli Uffici interessati per supportare la difesa dell’Ente”, evidenziando in tal modo la grave sconoscenza del Commissario adottante l’atto, dr. Santi Giuffrè, della lunghissima e favorevole relazione redatta al riguardo dal vertice amministrativo del Comune – che sul problema in parola, compensi liquidati ai componenti dell’ARO “, la dr.ssa Paola Giacovazzo, segretario generale precedente all’attuale con atto di grande sensibilità intellettuale ed amministrativo ha rimborsato spontaneamente la notevole somma percepita e che la responsabile del settore finanziario ha ritenuto, senza alcuna precisazione, non procedere al ritiro della somma indicatale, sicchè di fatto è esistente una anomala situazione contabile.
Non può essere considerata questa una interferenza, semmai un contributo ad una migliore gestione amministrativa dell’Ente all’insegna di eventuali sprechi finanziari e comunque al fine di una immagine efficiente della Amministrazione. Per solo debito di informazione sorto dalla circostanza, è ritenuto opportuno procedere all’avvio degli atti relativi al doveroso recupero di somme indebitamente erogate al personale di ogni ordine e grado per premi incentivanti: solo a mo’ di esempio si segnala che è intollerabile non dare seguito alla informativa del vertice amministrativo per il recupero o messa in mora delle somme liquidate indebitamente a circa 70 tra dirigenti,impiegati e tecnici dell’Ente per circa € 750 mila.
Ed infine, viene stimato utile offrire, nelle more delle decisioni degli affidamenti dirigenziali, la urgente necessità della rivisitazione della determina n. 27 del 19/1/17 con la quale il responsabile delle Risorse Umane ha preso atto, per l’esercizio 2017 (e per gli esercizi precedenti?) della collocazione in aspettativa dei funzionari tecnici di cat. D a seguito di accettazione di incarico dirigenziale.
Dr. Franco Leoci