Siamo gli unici mammiferi che continuano a bere latte anche in età adulta, ma di questo alimento si è detto di tutto: fa bene, fa male, è fonte di nutrimento, è veleno per l’organismo, fa ingrassare, aumenta il rischio di sviluppare il tumore, favorisce allergie, si deve bere solo da piccoli….ma quindi, è pericoloso?
Il latte è un alimento completo, contiene proteine ad alto valore biologico (caseine e proteine del siero), zuccheri semplici (lattosio), grassi (principalmente saturi), calcio, fosforo, magnesio, vitamine A, E, D e B (sopratutto nel latte intero). Può essere consumato a tutte le età, a partire dal primo anno.
Per cui se vi piace il latte (al netto di allergici e intolleranti) non dovete privarvene, ma come in tutto è bene consumarlo nelle quantità suggerite dalle linee-guida: da 1 a 3 porzioni al giorno da 125ml tra latte e yogurt.
Ci sono anche da sfatare dei falsi miti: non è vero che il latte a lunga conservazione sia molto meno nutriente di quello fresco, nè che quello magro contenga meno calcio.
Fate attenzione all’etichetta: per il latte fresco devono essere sempre indicati scadenza, provenienza, nome e indicazione del produttore, ingredienti ed eventuali allergeni, quantità di prodotto, numero del lotto e dichiarazione nutrizionale. Per quello a lunga conservazione la scadenza è solo un limite temporale oltre il quale il prodotto potrebbe perdere i suoi componenti nutrizionali.
Il latte può essere INTERO (almeno 3,5% di grassi), PARZIALMENTE SCREMATO (tra 1,5% e 1,8%), SCREMATO (non sopra lo 0,5%); il latte equino è il più magro (1,5% di grassi); quello di mucca 3,5%, di capra 4,3%, di bufala e pecora 7,5%.
Nel nostro Paese si registra un consumo abbastanza basso – circa una porzione al giorno – ed il consumo è in calo da alcuni anni.
Ci nutriamo di latte dal Neolitico, possiamo continuare a farlo, con buona pace dei luoghi comuni.
#percontodismith
Prof. Saverio Cinieri