ROMA – Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Raffaele Fitto a Salvatore Tomaselli.
Vergogna. Leggo le dichiarazioni indignate di esponenti nazionali e pugliesi del Partito democratico sulla “Giornata dello Schiaffo”, indetta dal gruppo regionale del mio partito in Puglia, e chissà perché in mente mi risuonano le note di una canzone: “si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio!”
Proprio così… perché di “cattivo esempio” alcuni di quei parlamentari che oggi hanno sottoscritto addirittura un’interrogazione al ministro Minniti, su un manifesto di chiara natura ironica, in tutti e cinque gli anni della mia presidenza alla Regione Puglia non si sono limitati a stampare manifesti, hanno guidato e incitato i facinorosi contro di me. Il capo di gabinetto della Regione Puglia, solerte nel segnalare la vignetta goliardica al prefetto di Bari, sbaglia nel far riferimento solo all’aggressione da me subita del 2000, lì ci fu solo uno schiaffo, dovrebbe ricordare, invece, tutti gli episodi più gravi: dalla sassaiole agli sputi, dai calci alla volontà di ribaltare l’auto di cui sono stato vittima, episodi verificatisi alla presenza di consiglieri regionali e di parlamentari dell’ opposizione di quegli anni che, anziché indignarsi come oggi, parteciparono irresponsabilmente a quelle manifestazioni.
Quindi suggerisco ai vertici del Pd nazionale e regionale di pensare alle questioni serie e vere, come la sanità allo sbando, che il nostro gruppo regionale pone all’attenzione dell’opinione pubblica. Ringrazio, invece, tutti gli organi di stampa che da giorni – dando il giusto peso alle parole e rimarcando con ironia ogni volta che si tratta di “schiaffo” simbolico – hanno dato la notizia in modo corretto e senza nessun tipo di strumentalizzazione.