Facciamo attenzione alla circolazione prima dell’estate…..ecco perche’

I primi caldi primaverili provocano una naturale “vasodilatazione periferica”, cioè la dilatazione delle vene e del microcircolo a livello delle gambe per favorire la dispersione delcalore. La vasodilatazione rallenta la circolazione venosa, compromette il corretto percorso del sangue dagli arti inferiori alcuore. Naturalmente, i bagni di sole e i lunghi viaggi in macchina contribuiscono ad aumentare la stasi venosa e favoriscono la comparsa di tutti quei sintomi, che rappresentano la spia dell’insufficienza venosa. Questa rappresenta una vera e propria patologia, caratterizzata da più fasi.  Parte, infatti, da disturbi lievi (senso di peso e di gonfiore alle gambe, edema serale alle caviglie, piccoli inestetismi, come le fini teleangectasie capillari ). Può sfociare in una marcata insufficienza venosa, con varicosità visibili, affaticamento, crampi notturni, lesioni trofiche della cute fino a vere e proprie ulcerazioni, con il rischio di complicanze, come la trombo-flebite. Interessa principalmente gli arti inferiori, perchè quella dal piede al cuore è la maggiore distanza che c’è fra un’estremità corporea e la pompa cardiaca.
Il sovrappeso è sicuramente uno dei principali fattori di rischio, anche perché spesso si accompagna a un’attitudine sedentaria. Ma bisogna chiamare in causa anche le abitudini di vita, per esempio stare tutto il giorno in piedi o fare spesso lunghi viaggi per motivi professionali, nonché particolari condizioni ambientali, come il riscaldamento a pannelli, veramente dannoso per la circolazione. Ed infine, la predisposizione familiare ed il sesso( le donne sono maggiormente esposte)

Dal punto di vista dietetico, è utile bere molta acqua e portare spesso in tavola i cibi checontengono sostanze protettive delle vene (antocianosidi, bioflavonoidi), come i mirtilli e i frutti di bosco, in generale. Durante il giorno, evitare di mantenere le gambe sempre nella stessa posizione e muoverle il più spesso possibile. Le donne costrette a stare molte ore in piedi dovrebbero indossare le calze elastiche riposanti per evitare la stasi venosa, mentre quelle che stanno sempre alla scrivania dovrebbero alzarsi di tanto in tanto e fare due passi per azionare la famosa pompa muscolare e “svuotare” le vene. Alcuni esercizi utili sono quelli di flettere ed estendere i piedi, compiere movimenti circolari con le caviglie, mettersi sulle punte dei piedi.

 Ci sono sostanze di origine vegetale, estratte da piante come la centella o l’ippocastano, dalla spiccata azione venotonica: i bioflavonoidi, gli antocianosidi, l’escina… che, come hanno dimostrano alcuni studi, contribuiscono a rinforzare le pareti delle vene, rendendole più toniche ed elastiche. Questi integratoridovrebbero essere assunti con regolarità per cicli di almeno 2-3 mesi, a partire però dalla primavera, prima che arrivi il grande caldo. La medicina estetica, può fare tantissimo per aiutarci ad alleviare i sintomi e soprattutto, a modificare e trattare le condizioni che ne predispongono l’insorgenza e l’aggravamento.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo 

Via Cristoforo Colombo, 92

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

Via Cristoforo Colombo, 92

 

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