Come trasformare un incidente in opportunità: viaggio tra le pagine “terapeutiche” del Diario di un fisioterapista (in)fortunato di Roberto Pichero

“Mai dire mai, perché i limiti, come le paure, sono spesso soltanto illusioni”. Questa frase di Michael Jordan riassume bene il senso profondo del contenuto del Diario di un fisioterapista (in)fortunato del dott. Roberto Pichero, che ieri sera è stato presentato presso la libreria Mondadori Bookstore di Francavilla Fontana. L’incontro, curato nello specifico da un gruppo di studenti del Liceo Scientifico “Francesco Ribezzo”, ha chiuso la serie di colloqui con scrittori previsti dal Progetto “Incontrastorie in libreria”, promosso nel corso di quest’anno scolastico dalla prof.ssa Concetta Aprile. Questa presentazione è stata di fatto la “prima” tenuta dal suo autore, dopo che quest’opera d’esordio il 19 maggio è finalmente approdata in libreria e negli store online, dopo una “gestazione” durata quasi un anno in modalità crowdfunding promossa dalla casa editrice Bookabook.
Solo tre classi di “sostenitori virtuali” dello stesso Liceo hanno avuto il piacere di leggere “in anteprima” il libro e chiacchierare in preview (il 10 maggio nell’Aula magna dell’Istituto) con Roberto Pichero, ovvero il protagonista dell’incidente in bici avvenuto il 28 febbraio 2021 ad un incrocio di Porto Cesareo. Questo l’incipit di una storia autobiografica, che ripercorre il recupero post traumatico di un giovane fisioterapista, affrontato con la grinta di uno sportivo che sapeva di dover compiere “un faticoso percorso a ostacoli” per un certo periodo di tempo.
Nel corso del dialogo con l’autore è emerso molto chiaramente che l’ottica medico-sanitaria e quella sportiva si amalgamano efficacemente nel corso della narrazione e ciò costituisce in un certo senso il segreto dell’opera, che offre significativi spunti di riflessione sia per gli “addetti ai lavori” dell’ambito sanitario sia per i cicloamatori, come pure per chiunque voglia cogliere la lettura di queste pagine come un’opportunità per ripensare alla propria vita. Non sono mancati, infatti, riferimenti alla “bellissima professione” del fisioterapista, declinata in tutte le sue variabili (ma soprattutto nel rapporto empatico medico-paziente), al grande amore per lo sport (con una particolare predilezione per il calcio e il ciclismo) e, infine, ad un sistema valoriale di grande spessore umano veicolato da ogni pagina del “diario”, che finisce per rappresentare un sicuro punto fermo sulla via della resilienza, che l’autore si sforza di percorrere con coraggio e determinazione.

Per dare l’idea di ciò che è stato percepito nel corso dell’incontro con l’autore di questo libro, è opportuno richiamare le parole di uno sportivo molto amato da Roberto Pichero, ossia Alex Zanardi, che in passato, a proposito, del suo primo incidente, raccontava: “Quando ti capita di arrivare a casa da perdente devi cercare di trovare una nuova opportunità, per capire che ce la puoi fare. Avevo due possibilità: rinunciare o cercare di appassionarmi a un nuovo progetto. Ho scelto la seconda, perché nello sport avevo capito che la cosa più bella è lavorare al progetto più che raggiungerlo. Oggi sono una persona molto felice, talmente felice da dire che l’incidente è stata la cosa più bella che mi potesse capitare. A voi auguro di trasformare tutte le cose che sarete destinati a vivere in opportunità. Molti di voi magari in certe difficoltà della vita vedranno solo le difficoltà, ma spero che troviate invece in quelle difficoltà la spinta per andare avanti”
Ed è proprio questo impulso a non darsi per vinto, nonostante le difficoltà, che costituisce il messaggio profondo di tutto il “diario”(e il suo “valore aggiunto”)!
Concetta Aprile
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