Colpo gobbo: “NORME ANTI COVID: CONFUSIONE E CONTRADDIZIONI” – di Bastiancontrario

Lo scirocco spettina i miei pochi capelli ma anche i miei tanti pensieri. Le preoccupazioni che ognuno di noi ha, non riguardano solo la nostra sfera individuale e familiare, perché ci sono poi anche quelle di tipo generale che coinvolgono un po’ tutti. Si dice “Mal comune mezzo gaudio”, ma è solo un ingenuo modo di indorare pillole che restano comunque molto amare. L’aumento iniquo e inusitato del costo dell’energia elettrica (+ 15,6%) e del gas (+11,%), le rate della spazzatura da pagare a tambur battente ogni mese, per quattro mesi consecutivi, mentre fin a ieri veniva accordato il più umano respiro della scadenza bimestrale. E che dire della bella notizia relativa alla penuria dei vaccini anti influenzali? Ma come, proprio quest’anno che servono ancora di più, scarseggiano e senza un motivo valido e senza che siano stati subito individuati e rimossi gli incapaci di turno? Il gioco del rimpallo delle responsabilità è iniziato ma noi cittadini ne abbiamo le tasche piene di questi balletti inverecondi e non ci stiamo. Come non ci stiamo a subire le sofferenze che ci vengono impartite al Pronto Soccorso o negli uffici pubblici mal organizzati da punto di vista del flusso dell’utenza a cui, per contro, deve essere assicurato ope legis un protocollo di garanzia anti virus. Quello che succede in alcuni uffici postali è soltanto scandaloso e vergognoso. Nella succursale di Brindisi Casale si vive questo paradosso: In sala c’è un accesso contingentato a quattro clienti, mentre, nell’angusto corridoio-anticamera, la gente si assembra senza limitazioni a mo’ di sardine perché nessuno vigila e nessuno ha pensato di porre dei cartelli con l’indicazione precisa degli accessi consentiti al corridoio d’entrata, che serve anche i clienti che debbono utilizzare il postamat. La mancanza di una regolamentazione univoca pare sia costume diffuso per più luoghi e situazioni. Qualcuno ci deve ancora spiegare perché al teatro Petruzzelli di Bari, in occasione della messa in scena dell’opera lirica “L’Elisir d’amore”, è stato consentito l’ingresso a seicento spettatori (pari al 50% della capienza complessiva), mentre negli stadi di calcio da quarantamila e più posti, gli accrediti sono solo mille…E perché mai in alcune città va avanti il cartellone di prosa, di lirica o di musica pop e jazz mentre in altre tutto è strafermo? Le note stonate sono davvero tante, mi limito a segnalarne un’altra, una delle più gravi: a scuola c’è massima attenzione al distanziamento tra alunni nell’ingresso, in aula, negli spostamenti dentro l’edificio, però i pullman, urbani ed extraurbani adibiti al trasporto di studenti sono tutti …inurbani e con numero di fruitori non in regola col buonsenso e con le disposizioni anti covid. Mi chiedo: i sindacati e le associazioni dei consumatori dove sono? Difensori de lavoratori e dei consumatori se ci siete battete un colpo! Non è che la perduranza presenzialista sui soffici divani dei talk show televisivi vi ha ammorbiditi e addomesticati al punto tale da farvi dimenticare i vostri doveri istituzionali? Signori del Codacons, anziché censurare la Ferragni che presta il suo bel volto alla Madonna, pensate alle cose serie…Siamo tutti sconcertati ed anche un po’ schifati. Dopo tanta esperienza maturata, ci eravamo illusi che le autorità competenti avessero trovato la quadra per affrontare razionalmente i vari problemi. Invee non è affatto così. Ognuno si regola come gli pare e i conflitti tra Regioni e Stato sono sempre all’ordine del giorno, intanto il morbo avanza e proprio non vorrei che sui ponti sventolasse bandiera bianca. La seconda ondata purtroppo è alle porte: serve serietà, disciplina ed autodisciplina, norme certe e chiare per tutti, sussidi e assistenza sanitaria senza lesina, organizzazione efficiente e produttiva in ogni ambito legato ai gravi problemi del momento e del futuro prossimo. I saggi antichi romani dicevano “Tot capita, tot sententiae”. Ma sono passati più di duemila anni: cerchiamo di smentirli una buona volta!

Bastiancontrario

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