Chiuse le strutture post Covid. A breve ripartono gli ospedali di Comunità

Con la chiusura, sabato scorso, del centro post Covid di Mesagne, è stato completato il processo di smantellamento delle strutture, in provincia di Brindisi, riservate ai pazienti post acuzie. Ne dà notizia il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone.

“Durante l’emergenza – spiega – per le persone che non richiedevano ricovero, ma l’isolamento in attesa del tampone negativo, sono stati riconvertiti i posti degli ospedali di Comunità di Ceglie Messapica, Fasano e Mesagne, mentre a Cisternino è stata ristrutturata in pochi giorni la Casa della Salute. In questo modo 48 posti letto sono stati destinati a pazienti post acuzie. La prima struttura a chiudere come post Covid – continua – è stata la Casa della Salute, seguita dal centro post acuzie del Presidio territoriale di assistenza di Fasano e da quello del Pta di Ceglie Messapica”.

“Voglio ringraziare i direttori dei distretti sociosanitari – dice ancora Pasqualone – che si sono adoperati per la riorganizzazione degli ospedali di Comunità, la dottoressa Emanuela Ciracì, referente clinico infettivologo dei post Covid, e tutti i medici, gli infermieri, gli operatori sociosanitari, gli ausiliari e il personale di Sanitaservice. Voglio evidenziare, in particolare, il lavoro dei giovani medici assunti con “contratto Covid”: con la supervisione dei medici di Pta e ospedalieri, hanno saputo affrontare al meglio questa situazione di emergenza. Progressivamente – aggiunge – gli ospedali di Comunità torneranno a essere operativi, a partire da quello di Fasano, e saranno affidati ai medici di medicina generale”.

“Nei centri post Covid – sottolinea Ciracì – sono stati ricoverati in tutto 121 pazienti: 56 a Mesagne, 31 a Fasano, 23 a Ceglie e 11 a Cisternino. La durata di degenza mediana è stata di 15 giorni e l’età mediana 70 anni: la paziente più giovane è stata una bambina di 6 anni, unica minore, e la più anziana una donna di 97 anni. I guariti sono stati 103: alcuni, per esempio donne che avevano appena partorito, sono stati dimessi ancora positivi con il monitoraggio a domicilio del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl. Nei centri è stato utilizzato con successo il telemonitoraggio, soprattutto a Ceglie Messapica e a Cisternino: uno strumento molto efficace per tenere sotto controllo i parametri vitali dei pazienti e richiedere consulti specialistici in tempo reale”.

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