Casa famiglia in via Montebello: una polemica sterile. Cerchiamo di essere seri (ed umani)…

La lettera che abbiamo pubblicato ieri, lunedì 23 agosto (come tante che pubblichiamo, anche laddove risultino ‘pesanti’), merita una riflessione: intanto, come ha spiegato il sindaco Riccardo Rossi, si tratta di un appartamento confiscato alla mafia, affidato al Comune di Brindisi che lo ha candidato ad un progetto del Ministero dell’Interno sulla Legalità. Trattasi, pertanto, di un recupero da illegalità a sociale. E tanto basterebbe a motivarne l’utilizzo. Bisogna, poi, capire che tipo di casa famiglia si intenderà realizzare: potrebbe ospitare minori, anziani, psichiatrici, donne violate, anziani, minori non accompagnati. In quell’appartamento, cioè, non arriveranno ‘mafiosi’, né persone socialmente pericolose. L’obiettivo è quello di ‘accogliere’ (parola nota alla città di Brindisi) gente che ha bisogno di altro tipo di recupero. Dovremmo essere tutti parte di una comunità: in quella casa famiglia potrebbe andarci un figlio, un padre, una madre, comunque in condizione di “ultimi”. Certamente qualcuno che ha necessità e che VA AIUTATO. Perchè, quindi, questo moto di ribellione? Di cosa si ha paura? Cosa si teme possa accadere? Viene da chiedersi: si preferiva, quindi, che quell’appartamento rimanesse nella proprietà originaria? Cerchiamo di essere seri…  Minacciare col voto, poi, è squallido. Per cortesia: restiamo umani.

Pamela Spinelli

 

 

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8 COMMENTI

  1. Cara signora Spinelli, ma di che sta parlando? Parla bene dal suo appartamento tranquillo. Ma sa di cosa parla? Sa che i minori tolti alle famiglie, sa che le donne salvate da mariti violenti, sa che i minori non accompagnati o i pazienti psichiatrici hanno bisogno di cure, strutture, attenzioni particolari.. e soprattutto in certo isolamento x garantire loro la serenità, la riabilitazione ove possibile, e in alcuni casi distanza e isolamento dalle famiglie di provenienza?!?! Crede che in appartamento normale, non vigilato, all’ultimo piano di un palazzo possa essere una buona soluzione? Ha mai parlato con un tutore, con un assistente sociale, con un appartenente alle forze dell’ordine.. insomma con qualcuno che con questi casi ci lavora giornalmente?
    Ma ci faccia il favore.
    Ci risentiremo quando qlc paziente psichiatrico minaccerà il suicidio dal bellissimo balcone dell’immobile in questione, oppure quando qlc marito, incazzato col Giudice che ha disposto l’allontanamento del parente, darà fuoco al portone del palazzo in segno di protesta.
    Magari lei potrà scrivere un nuovo articolo.. magari contro la stessa amministrazione oggi in qlc modo difende. Magari potrebbe scrivere che il comune non ha pensato alle norme di sicurezza, o potrebbe scrivere che la comunità non ha collaborato alla causa.. insomma potrebbe scrivere altre cialtronerie.
    Se la polemica è sterile.. se li portasse a casa tua ton tutti gli oneri e gli onori del caso
    Cordialissimi saluti

    • Gentile Francesco. Rispondo a lei come ho fatto con il signor Massimo. Ho pubblicato la vostra lettera, pur non essendo d’accordo sui suoi contenuti: quanti, al mio posto, lo avrebbero fatto? Quanti censurano? Voi avete detto la vostra, io la mia. Ho dato spazio alle vostre legittime (dal vostro punto di vista) ragioni: rispettabili. Io rispetto anche chi non la pensa come me, altrimenti avrei cestinato la vostra lettera. Credo sia sufficiente. Anche questo suo commento è pubblico, ma poteva non esserlo (ho il controllo dei commenti sul mio sito e glielo ho approvato). Credo di aver dato sufficiente ospitalità alle sue, vostre motivazioni. Cordialmente, Pamela Spinelli
      P.s. Cosa sa del mio appartamento ‘tranquillo’? Se sapesse non parlerebbe così. La saluto.

  2. Gentile sig.ra Spinelli nel ringraziarla per l’ospitalità concessa, credo sia comunque necessario soffermarsi sulle sue riflessioni. Ritengo sia abbastanza facile fare del “buonismo” quando non si è direttamente interessati e in questo caso è ancora più semplice visto che la struttura in oggetto si trova in via montebello e non nello stabile dove ha lei il suo domicilio o negli stabili dei nostri amministratori. Lei parla di recupero da illegalità, peccato però che questo recupero era stato avviato già 20 anni fa dal tribunale di brindisi che aveva addirittura posto l’immobile al.’asta. Lei parla di accoglienza, di recupero, di solidarietà, tanti bei concetti che non possono però essere imposti senza chiedere minimamente il parere dei diretti interessati. La libertà dell’uno finisce dove comincia la libertà dell’altro ed io devo avere la possibilità di decidere del mio futuro, della mia tranquillità, delle mie scelte di vita che non possono essere condizionate e accettate in maniera impositiva dalla presenza di individui psicolabile, donne e minori difficili o drogati, tutte categorie che hanno bisogno di aiuto ma che richiedono e creano condizioni particolari, incompatibili con la quotidianità della vita di 25 famiglie. A tutto questo vorrei poi aggiungere un altro aspetto non trascurabile e cioè quello del danno economico. Gli appartamenti dello stabile sono quasi tutti di proprietà dei residenti, acquistati probabilmente con i sacrifici di una vita. Le chiedo, se qualcuno di noi volesse vendere quanto potrebbe ricavare prospettando la presenza di una casa famiglia ? Lei signora Spinelli la comprerebbe a queste condizioni ? I nostri amministratori lo farebbero ? Allora cara signora non mi venga a fare del moralismo spicciolo che lascia il tempo che trova… se poi minacciare con il voto ritiene sia squallido, io lo ritengo l’unico mezzo legale per rispondere a certe situazioni. Molto più squallido è l’atteggiamento dei politici che in campagna elettorale ci riempono di promesse che vengono regolarmente disilluse una volta eletti. Passata la festa…gabbatu lu santu…
    Ancora grazie per l’ospitalità…gradirei se possibile una pubblicazione adeguata alle sue riflessioni.
    Massimo Ricci

    • Gentilissimo signor Massimo, ho pubblicato la vostra lettera, pur non essendo d’accordo sui suoi contenuti: quanti, al mio posto, lo avrebbero fatto? Quanti censurano? Voi avete detto la vostra, io la mia. Ho dato spazio alle vostre legittime (dal vostro punto di vista) ragioni: rispettabili. Io rispetto anche chi non la pensa come me, altrimenti avrei cestinato la vostra lettera. Credo sia sufficiente. Anche questo suo commento è pubblico, ma poteva non esserlo (ho il controllo dei commenti sul mio sito e glielo ho approvato). Credo di aver dato sufficiente ospitalità alle sue, vostre motivazioni. Cordialmente, Pamela Spinelli

  3. Gentilissima signora spinelli, mi scusi, ma le risposte le dà con il copia incolla ? Poca professionalità direi e argomentazioni zero…
    Massimo Ricci

  4. Veramente avevo posto dei quesiti che non hanno avuto risposta se non con il solito moralismo qualunquista…buona giornata a lei…

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