CAROVIGNO – Soldi o minacce. Sarebbe questo il metodo utilizzato dal 48enne Andrea Saponaro, di Carovigno, per costringere gli elettori del comune brindisino ad esprimere il loro voto a favore delle liste che sostenevano l’attuale sindaco Massimo Lanzillotti, eletto nel giugno 2018. L’uomo è stato arrestato – e posto ai domiciliari – dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. L’inchiesta, però, nasce un anno prima: era il 22 dicembre 2017 quando fu data alle fiamme l’auto della moglie dell’allora sindaco Carmine Brandi che, evidentemente sotto pressione, si dimise poche settimane dopo. A seguito delle indagini scaturite da quell’attentato – episodio di cui è accusato Saponaro – i carabinieri raccolsero numerosi indizi a suo carico. L’uomo, infatti, assieme ad altri indagati, tra cui esponenti della criminalità locale, avrebbero costretto i votanti, con minacce o dietro compenso di somme di denaro, da 20 a 100 Euro, a votare a favore delle liste della maggioranza di centro sinistra del Comune di Carovigno. Nell’ambito della stessa inchiesta, gli inquirenti hanno accertato anche interessi della criminalità locale nella gestione dell’area di parcheggio comunale attiguo alla riserva di Torre Guaceto. A tal proposito, i carabinieri hanno acquisito dal Comune tutti i documenti riguardanti il parcheggio in questione, finito spesso al centro di polemiche. Nel frattempo, il sindaco Massimo Lanzillotti si dice sereno e fiducioso nel lavoro della magistratura.