BRINDISI – L’Amministrazione Comunale di Brindisi ha diffuso una nota per comunicare l’attivazione di una casella di posta elettronica, a cui i giovani brindisini potranno inviare il proprio curriculum nella speranza di guadagnarsi un posto di lavoro nel nuovo centro commerciale Brin Park, quello che sta sorgendo lungo la strada statale 7, di fronte all’ospedale Perrino.

Sull’argomento interviene il Presidente di Confesercenti Brindisi, Antonio D’Amore, dopo un confronto con gli associati. “Il nostro timore, ma speriamo di essere smentiti, è che si tratti semplicemente di uno spot pubblicitario – ha esordito – non vorremmo rivivere la recente, traumatica ed umiliante esperienza di Lidl. Senza entrare nel merito delle scelte di aziende private che, molto probabilmente, hanno già avviato una fase di selezione del personale, ci preme evidenziare – ha puntualizzato D’Amore – che, inevitabilmente, questa nuova apertura peggiorerà la situazione del commercio cittadino, già in grande difficoltà. Ci saranno, infatti, nuovi disoccupati a causa di un inevitabile contraccolpo commerciale per gli esercenti brindisini. Invece di presentare come un fatto positivo una selezione che ha origini esterne alla nostra provincia e che, verosimilmente, riguarderà ragazzi che vengono da Lecce, Taranto e dalla provincia di Brindisi, bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di ammettere che si perderanno posti di lavoro, quelli sì certamente locali! A meno che non ci sia un preventivo accordo programmatico che garantisca livelli occupazionali per il territorio, al quale però lo spot pubblicitario del Comune di Brindisi non fa riferimento – ha incalzato il Presidente – è legittimo pensare che sia stato commesso lo stesso errore fatto di recente con Lidl e in passato con il centro commerciale Carrefour-Le Colonne. Vale la pena ricordare, infatti, che l’insediamento di Carrefour avrebbe dovuto portare oltre 500 posti di lavoro per la gente del posto ma, ad oggi, la situazione occupazionale di quella realtà è sotto gli occhi di tutti; I brindisini sono circa cinquanta, tra centro commerciale e negozi della galleria, la restante parte viene da fuori. Tra l’altro, la normativa regionale in materia, prevedendo le conseguenze negative per le città che ospitano queste realtà, obbligava la società di costruzione del Brin Park a versare oltre 500 mila euro, soldi che sarebbero serviti per sostenere finanziariamente le attività commerciali esistenti, riqualificarne le strutture o defiscalizzare/ abbattere tasse comunali su pubblicità ed immondizia. Ci chiediamo perché l’Amministrazione non emetta un comunicato per spiegare come intende utilizzare quelle risorse, ammesso che le abbia già richieste alla Regione e che non siano definitivamente perse. Come sarà compensato l’ulteriore colpo inferto dalla nuova apertura al commercio cittadino? Confesercenti non ha mai fatto politica e non ama fare polemica, questo sia chiaro a tutti – ha concluso D’Amore – ma non può nascondere la propria preoccupazione rispetto a ciò che sta avvenendo. Chiediamo di essere informati, di conoscere la verità, in maniera trasparente. E’ un dovere della Civica Amministrazione ed un diritto dei cittadini, stanchi di subire mortificazioni che, con un’accurata programmazione ed un pizzico di lungimiranza, potrebbero essere evitate”

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