BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta di Paolo Taurino, coordinatore provinciale di Noi con Salvini, indirizzata al Prefetto di Brindisi, Valerio Valenti, al Commissario Prefettizio, Santi Giuffrè, ed all’amministratore della società Brindisi Multiservizi.

Facendo seguito ad una diffida alla Brindisi Multi Servizi,  partecipata del comune di Brindisi,  per un dipendente che era stato spostato da un servizio ad un altro,  ho contattato e successivamente incontrato l’avv. Ciullo con il quale ho affrontato l’argomento relativo alla gestione della BMS.

La BMS grava significativamente su tutti i cittadini, pertanto andrebbero analizzati tutti gli incarichi e i lavori che pure in anni passati la BMS ha affidato a terzi. Non solo.  Ma è discutibile che la BMS sul suo sito on line pubblichi tali affidamenti solo semestralmente e senza rendere immediatamente consultabili i relativi atti. Inoltre andrebbe chiarito una volta per tutte quali sono i servizi che la BMS ha il dovere di svolgere in virtù del contratto di Global service stipulato con il Comune. E nello specifico, cioè con riferimento alle attività che la BMS sta svolgendo presso il dormitorio di Viale Provinciale per San Vito, sarebbe opportuno comprendere su chi devono gravare i costi:  sul Comune di Brindisi o sulla Prefettura?  A me sembra che il Comune si stia caricando di costi e la BMS di compiti non di loro competenza. Ritengo altresì opportuno evidenziare che la vicenda nasce nel lontano 2004 da una intuizione dell’allora assessore Cesare Mevoli,  attuale presidente provinciale nonché dirigente nazionale del Movimento Nazionale per la Sovranità, il quale per cercare di tamponare l’emergenza data dal crescente squallore verso cui tendeva la nostra città con assurdi e fatiscenti bivacchi in particolare Piazza Crispi antistante la stazione ferroviaria.  L’idea,  in costanza di emergenza,  era quella di dotare gli immigrati arrivati in città di un letto temporaneo presso il capannone dismesso dell’ex macello in via provinciale per San Vito dove grazie all’ aiuto dell’ Asl che donò alcuni letti dismessi dall’ ex presidio ospedaliero Di Summa e grazie all’intervento dei volontari si riconoscevano e si sistemavano coloro che ne avevano “diritto”. Con questa soluzione precaria 80 migranti trovavano posto per altrettanti posti letto. Oggi siamo arrivati a più di 250 “ospiti ” autogestiti di fatto senza alcun possibile censimento essendo stati “licenziati ” i volontari a ciò deputati della cooperativa onlus ” La città dei Servizi ” perché l’amministrazione comunale non sapeva dove reperire le risorse economiche.  Tutto ciò apre altri quesiti.  Se com’è certo sono stati stanziati 4 miliardi e 600 mila euro per queste emergenze perché i cittadini devono accollarsi queste spese attraverso il Comune e la BMS che concedono immobili in maniera gratuita alla prefettura  ( che per inciso dovrebbe occuparsi solo di chi richiede asilo)?

Perché il Comune non ha diritto, così come accade ai privati, di essere ben retribuito per gli immobili messi a disposizione della Prefettura con regolare contratto di fitto? Perché il Comune si deve accollare tutte le spese?

Quanto è costato finora questo sistema a tutti i cittadini onesti?

Perché la prefettura non rimborsa almeno le spese sostenute dal 2004 ad oggi?  Credo che,  arrivati a questo punto,  sia d’obbligo una risposta chiara ed esaustiva perché lo meritiamo!”.

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