BRINDISI – Il Movimento politico e culturale ‘Brindisi che produce’, attraverso una nota, si dice soddisfatta del faro posto dagli organi competenti sul sistema degli appalti all’interno dell’Enel ed invita il Comune a svolgere la sua parte a tutela delle imprese e dei lavoratori.
“Le notizie di stampa relative ad una indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Brindisi sulla gestione del sistema degli appalti all’interno della centrale “Federico II” dell’Enel destano non poche preoccupazioni, ma allo stesso tempo costituiscono una conferma delle nostre perplessità, manifestate più volte nel corso degli anni”, attaccano dal movimento.
“La possibile esistenza di un cartello di imprese capace di governare il sistema degli appalti, infatti, rappresenta una risposta alla oggettiva difficoltà di centinaia di imprese brindisine e salentine che per anni hanno tentato inutilmente di poter accedere alle commesse dell’Enel per interventi di manutenzione. Ed invece abbiamo assistito alla presenza delle “solite” imprese che, in alcuni casi, sono state chiamate ad eseguire lavori anche senza una regolare gara d’appalto.
Bene ha fatto l’Enel a denunciare dubbi e sospetti, ma farebbe altrettanto bene ad analizzare al suo interno l’intero settore degli appalti. Obbligare le aziende a praticare prezzi al di sotto della soglia minima di utile di impresa significa creare già una prima selezione in “negativo”, a danno della stabilità economica delle stesse imprese, della qualità del lavoro svolto e della sicurezza sul lavoro.
A meno che – ed è su questo che ci aspettiamo un intervento deciso e chiarificatore della Magistratura – il massimo ribasso è servito a nascondere, nel tempo, un costante ricorso alla revisione dei prezzi ed alle solite varianti in corso d’opera”.
Poi un invito al Sindaco Carluccio: “In attesa degli esiti delle indagini, però, non si può restare a guardare. La sindaca Carluccio convochi le associazioni di categoria, le forze politiche e i movimenti per esaminare anche questo problema, in maniera tale che la trattativa tra Comune ed Enel non si limiti ad un semplice “ristoro” in termini economici, ma si allarghi ad un effettivo ed auspicato coinvolgimento delle imprese brindisine nel sistema degli appalti, alla tutela dei posti di lavoro e ad una crescita complessiva del territorio”.