Bando decennale Aro pronto, 22 milioni per gli impianti di compostaggio e cdr, discarica di Autigno da riaprire con la collaborazione di Arpa

BRINDISI – Cosa si sono detti il Sindaco Rossi ed il Commissario dell’Ager Gianfranco Grandaliano nell’incontro tenutosi alcuni giorni addietro? Sostanzialmente quello che si sapeva già, ovvero che Brindisi si candida a chiudere il ciclo dei rifiuti in loco: d’altronde, i fondi a disposizione ci sono e la volontà delle parti in causa è unanime. A darne conferma ed a tracciare la rotta è l’Assessore Roberta Lopalco, che ci ha ragguagliato sullo stato dell’arte.

Nonostante qualche incidente di percorso, dunque, il futuro sembra roseo sotto questo punto di vista, dopo anni bui conditi da sequestri degli impianti e Tari portata alle stelle.

La raccolta differenziata procede in maniera ondivaga, ma Comune, Ecotecnica e Polizia Locale stanno provando a stringere le viti sul presidio del territorio onde attenuare il fenomeno dei conferimenti indiscriminati, che incidono pesantemente sulla percentuale di differenziata. Quando saranno disponibili i tre centri di raccolta, quello di riuso e le 9 isole ecologiche mobili (tutti già finanziati), certamente la situazione migliorerà sensibilmente. Al contempo, a giorni – se non proprio oggi – dovrebbe uscire il bando della gara decennale Aro.

Riguardo il mancato dissequestro della discarica di Autigno, dalla Procura sono arrivate alcune prescrizioni che bisognerà ottemperare: l’Assessore Lopalco assicura che non si tratta di ostacoli insormontabili e che i tecnici del Comune si stanno avvalendo della stretta collaborazione dell’Arpa per sbloccare l’impasse.

Anche sul fronte degli impianti di compostaggio e di cdr/biostabilizzazione la strada sembra in discesa. Dall’Ager infatti è stata confermata la disponibilità di risorse per la costruzione di un nuovo impianto di compostaggio: la somma stanziata è di 13 milioni di euro, ma per realizzarne uno anaerobico da 50.000 tonnellate l’anno sono necessarie più risorse, ed il Comune starebbe vagliando l’idea di cofinanziare l’opera.

Riguardo il revamping dell’impianto di cdr e di biostabilizzazione, invece, dalla Regione arriveranno 9 milioni di euro.

Andrea Pezzuto
Redazione
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1 COMMENTO

  1. Eccellente la possibilita’ del revamping dell’ impianto CDR, molto meno probabile la riapertura di Autigno: se cio’ accadesse si perpetuerebbe un delitto ambientale irreversibile e le responsabilita’ sarebbero perseguibili da qualsiasi cittadino.