Antonucci (FI): “Il Pd lascia l’aula e manca il numero legale per non dire SI allo sviluppo, Brindisi nelle mani sbagliate”

Si è consumata oggi una delle più brutte pagine della storia della politica brindisina.
In discussione un odg presentato dal gruppo consiliare di FI sulla opportunità di candidare Brindisi all’insediamento di un rigassificatore off-shore avendo l’opportunità di usufruire del DL sostegni. Brindisi ha perso una occasione di sviluppo nella più squallida ‘anarchia’ ad opera di chi, evidentemente, non ha il coraggio di sostenere le proprie scelte ed è schiacciato dalle volontà dei ‘preconcetti’ di Rossi. Ebbene sì il riferimento è chiaramente al PD che, pur di non scontentare Rossi & C. ha preferito lasciare in consiglio il solo capogruppo nella vana speranza di salvare la faccia. Brindisi è allo sbando più totale. Ma i cittadini ricorderanno bene cosa è accaduto oggi in consiglio comunale. Ricorderanno questa codardia non appena un altro giovane di famiglia, sarà costretto ad andare a trovare lavoro in un’altra regione italiana perché il PD ha negato una opportunità importante.
Livia Antonucci coordinatrice FI Brindisi

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1 COMMENTO

  1. Pare che, dopo pochi mesi dal rinnovo elettorale (giugno 2018) e costituzione degli organi di gestione del Comune, sia consolidata in molti cittadini il pensamento che questa Amministrazione possa inquadrarsi fra quelle peggiori avute dal punto di vista politico-economico. Non mancano al riguardo attestazioni anche su organi di stampa da parte di componenti la società civile, sicchè numerose “brutte pagine”, non ultima quella afferente all’eventuale insediamento del rigassificatore off-shore, sono state presentate sullo scenario della città per il quale non può non essere evidenziato l’avallo delle cosiddette forze di opposizione presenti in Consiglio che hanno consentito e consentono ancora il mantenimento di questi organi comunali. Il Movimento politico cittadino che rappresenta, come altri di minoranza, non ha mai evidenziato una concreta proposta politica tesa nel rispetto della norma allo scioglimento dell’Organo Assembleare pur in presenza di decisioni, più volte citate della Magistratura (TAR e Consiglio di Stato) riguardanti deliberazioni ritenute illegittime che conseguono, se impugnate, a detto adempimento. In conclusione, appaiono non interessanti se non per fini di sterile propaganda le enunciazione giornaliere di eventuali scorrettezze politiche-amministrative attesa la durata della scadenza naturale di questa consiliatura.
    Brindisi, 02/06/2022 Franco Leoci

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