Ospite di recente di questa testata, ho avuto occasione di esprimere alcune considerazioni sia sul disciolto consiglio comunale di Brindisi che sull’Organo prefettizio nominato in sua vece e sul quale,ritenendo per i più,  cosa giusta e utile ho azzardato in maniera sintetica e semplice richiamare la vigente normativa sulle  funzioni e compiti attribuiti per la gestione dell’Ente Locale.

E’ accaduto, probabilmente, che gli interpreti della fallimentare politica comunale, oltre ad alcuni consiglieri di  opposizione della passata consigliatura,obnubilati  sin d’ora dall’esito della futura competizione elettorale, hanno immaginato in maniera frettolosa e maldestra di avviare i primi passi di quella che sarà la grande battaglia, auspicabile libera, democratica e senza condizionamenti, per l’occupazione degli organi elettivi dell’Ente. Hanno ritenuto, verosimilmente, di insistere sotto la forma dell’apparire con interventi su Organi di informazione,ma ancor più con richieste di incontri al Commissario Prefettizio, evidenziando quale motivo di fondo la prospettazione di soluzioni problematiche che non sono stati  capaci non solo di risolvere, ancorchè di rappresentare nei modi e tempi previsti.

In questa ottica, è possibile rilevare il subdolo comportamento di coloro che, volutamente ignorando le possibilità di intervento dell’Organo Prefettizio con riferimento alla  ordinaria o straordinaria amministrazione, mistificano risoluzioni di tematiche: il pref. dott. Santi Giuffrè  non è la Madonna di Cotrino,  al di là della mia grande venerazione, cui rivolgere preghiere per quei problemi nemmeno indicati da quei  consiglieri  nel  DUP (documento  Unico  Programmazione) di base al Bilancio di previsione.

Sono stato fortunato nella previsione di cogliere, dai pochi provvedimenti pubblici adottati e dagli atti consequenziali  posti in essere dal  Commissario prefettizio e dall’intera Sua squadra, le non comuni capacità gestionali di questo Organo monocratico e, pertanto, non mi pento ed anzi ribadisco il mio suggerimento  a non creare inopportuni ostacoli a coloro che tentano di portare fuori dalle sabbie mobili questo disastrato Comune.

Quanto sopra detto non muta assolutamente con le considerazioni sotto indicate da poiché le stesse debbono essere interpretate come succedanee, ove ritenute utili, alle inequivocabili  decisioni dell’organo deliberante: in buona sostanza è lungi da me l’assioma di essere raffigurato quale soggetto che predica bene ma razzola male.

Intanto, va preliminarmente apprezzata la coraggiosa decisione con la quale il Commissario pref.dott. Santi Giuffrè  ha stabilito  la clamorosa rimozione dall’incarico con allontanamento  del  massimo responsabile dell’apparato burocratico dagli Uffici  del Comune. E’pur vero che, non ancora conosciute le reali motivazioni dell’atto,  potrebbe apparire temerario affermare la condivisione di ritenere giusto il  provvedimento amministrativo interddittivo sulla base del le sole  ipotesi  avanzate da Organi di informazione. Che peraltro non più tardi di alcuni giorni avevo  commentato negativamente su questa testata, che ne aveva dato ampio risalto, sia  la infelice iniziativa del segretario generale di procedere alla “costruzione” della toilette per uso personale, incaricando la Brindisi Multiservizi , che la “stonata “ lunghissima relazione a sostegno della legittimità dei pagamenti per compensi ARO 2. Che la contrastante assurdità risultante nella relazione tecnica alla delibera  di affidamento ai legali interni all’Ente di costituzione in giudizio pone quasi in ridicolo la posizione del Comune:  si tratta di capire quali siano stati gli atti offerti alle due brave avvocatesse interne del Comune a difesa nel  giudizio incardinato per il recupero  delle somme per compensi ARO 2 ritenute invece legittimamente  erogate dal vertice amministrativo peraltro personalmente interessato alla questione.

Ed ora a noi, giusto per dire, sig. Commissario.                                                               Ho imparato a conoscere ed apprezzare le  particolari capacità professionali  dei rappresentanti  dell’Organo territoriale del Governo in tema di Enti Locali, nel lungo periodo in cui sono stato componente effettivo della sezione brindisina del Coreco (comitato regionale di controllo sugli atti degli enti locali), ed allorquando ho svolto le funzioni di presidente del Collegio dei Revisori  di alcuni comuni fra i quali Brindisi.  Ed è con questa ultima qualifica che ebbi a ricevere dal rappresentante del Governo  nella gestione del Comune, la risposta alla pressante richiesta in merito alla erogazione dei cosiddetti premi  incentivanti  al personale con specifica imputazione al capitolo della spesa. E’ rimasta quella “vox clamans in deserto” se è vero, come è vero, che la segretaria generale precedente al  revocato , ha chiesto  inutilmente la restituzione complessiva di circa 750 mila euro corrisposta  illegittimamente al personale al titolo in parola. Ma è solo un esempio per evidenziare che  la scarsa intesa fra Organo di programmazione (Commissario, Sindaco, Giunta, Consiglio comunale) ed Organo esecutivo (apparato burocratico addetto alla concreta realizzazione dei programmi) non può che conseguire risultati devastanti  sul piano della gestione dell’Ente con la creazione peraltro di danni erariali a carico dei citati organi.  Ho avvertito in maniera preoccupata, parlandone anche sulla stampa,la discrasia venutasi a creare fra i soggetti  ai quali la vigente normativa attribuisce la gestione in comune dell’Ente, ma con risultati non soddisfacenti, pur  ritenendo di conoscere sufficientemente una discreta percentuale di personale di ogni ordine e grado per l’attività professionale e politica sv essionale che ha subito, però, la malefica attrazione alla  inconcepibile ingerenza  in determinati  funzioni e compiti appartenenti  alla sfera strettamente politica . Non sono attribuibili in toto  all’organo esecutivo tutte le disastrose situazioni finanziarie dell’Ente e che, per esempio,non trovano giustificazioni, anzi costituiscono aggravio di responsabilità, la mancata informativa di fatti di notevole rilevanza agli amministratori. Non è consentito che l’Organo prefettizio non debba conoscere, come invece per la dirigenza, le fantasiose situazioni disegnate per il Comune con la delibera commissariale n. 2 del 16/3/16 al fine degli interventi  regolatori  per una sana e corretta gestione amministrativa.  E’ intuibile che provvedimenti  adottati  in relazione ai tempi di conoscenza dei fatti  non potranno meravigliare, come non potranno destare perplessità l’avvio di azioni consequenziali ad adempimenti dovuti in forza del rapporto di lavoro insito con il Comune. E’ il vertice amministrativo a dover seguire le fasi di un pagamento o la riscossione di un credito con la dovuta messa in mora del debitore al fine della eventuale prescrizione.

Come già anticipato, restano a carico degli amministratori , quindi, anche dei Commissari  di governo le responsabilità per danni erariali sicchè  doverosa appare una verifica amministrativa-contabile sull’operato dei precedenti gestori delle società partecipate  al fine della ipotetica applicazione  di danni erariali. Naturalmente, meglio dovranno essere evidenziate le fattispecie in materia dalle relazioni di fine mandato dei precedenti amministratori che, allo stato, non pare siano state depositate.

La presente vuole costituire sommessamente solo qualche spunto di riflessione e niente altro e, ove sarà possibile, desidero informare che tornerò sulla delibera di nomina del Nucleo di Valutazione, specie con riferimento alla revoca delle funzioni del segretario generale, ma ancorpiù  desidero affrontare i problemi attinenti  i concorsi pubblici per dirigenti con riguardo alla delibera di attribuzioni dirigenziali temporanee a personale di categoria inferiore. Non mancherò in quella occasione di trattare ampiamente la questione relativa al settore degli Affari Legali avendo la sensazione, dalla lettura di alcuni pubblici provvedimenti , di ipotesi di danni erariali.

Dottor Franco Leoci

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