Non si ingelosiscano i “praticanti” di tante attenzioni, commenti e attese verso la Chiesa da parte di chi, probabilmente, se ne “strafrega”.
Né si illudano di vedere in questo fenomeno mondiale l’inizio di una nuova “vicinanza”.
Semplicemente di fronte ad un mondo sempre più violento e ingiusto, con la Guerra ed il Riarmo divenuti strumenti diffusi ed esaltati, con lo sterminio di popoli indifesi tra tutti quello palestinese; con la Terra che brucia e la Natura sovvertita e violentata; con una marea infinita di Poveri che diventano Profughi per essere trattati da Criminali.
Contro tutto questo Papa Francesco (e non tutta la Chiesa ahimè) è stato un baluardo debole ma allo stesso tempo fortissimo. L’unico in una marea di “nani” alla guida di tutte le Istituzioni mondiali (Italia compresa) che dicono una cosa ma ne fanno un’altra.
Così come gli stessi “praticanti” possono continuare a dibattere sulle riforme interne alla Chiesa (tutte importanti, ci mancherebbe) alle quali sono così affezionati per ostacolarle o per realizzarle ma non è la priorità della Umanità. Così come non lo è la corretta interpretazione di questo o quel passo delle Scritture, di una o dell’altra spiritualità.
Il mondo “sano” ha una unica grande Paura che la Terza Guerra Mondiale “a pezzi” come diceva Papa Francesco, non diventi totale per la sciagurata scelleratezza di chi ha in mano la sorte degli Stati. Ipotesi disgraziata che ridurrebbe in cenere anche tutte le diatribe tra intellettuali e teologi.
“Questo” mondo vuole inoltre che si alzi forte il grido contro tutte le ingiustizie e che ad ogni Persona siano riconosciuti tutti i diritti fondamentali, quale ne sia nazionalità e residenza.
Lo ha fatto con coraggio Papa Francesco fino all’ultimo respiro e anche oltre, costruendo il “dopo di lui”, sorprendendoci tutti, ancora una volta.
Ecco perché con Papa Leone XIV, a prescindere dallo stile, la sostanza non cambierà di un millimetro per la costruzione di un mondo diverso.
Forse ciò che manca davvero è che tutti noi “osservatori” (praticanti e no, credenti e non) smettiamo di guardare e di aspettare. Ma anche qui Papa Francesco il miracolo l’ha fatto già risvegliando coscienze che sembravano spente.
Giancarlo Canuto