Zes: entro il 12 ottobre il decreto attuativo. Ecco le disparate posizioni degli attori in campo

La Basilicata – e in particolare l’area di Matera e del metapontino – accelera per la costituzione di una Zona economica speciale (Zes) con Taranto. Il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, ha già incontrato in Comune il deputato Pd, Ludovico Vico, componente della commissione Attività produttive della Camera, impegnatosi nelle ultime settimane per l’istituzione di una Zes a cavallo delle due regioni.
La Regione Basilicata, intanto, ha già deliberato lo scorso 4 agosto in tal senso, così che l’area di Matera e Ferrandina possa essere accorpata alla Zes di Taranto.

“Le procedure – ha affermato Vico – sono in capo alle Regioni e di quelle
interregionali se ne occupa la sovrintendenza della Presidenza del
Consiglio; intanto, però, occorre candidarsi, così come hanno già fatto Gioia Tauro, Napoli e
Salerno. Infatti – ha rilevato Vico – è necessario perimetrare l’area mentre il decreto attuativo del Governo sarà emesso entro fine ottobre (precisamente il 12, ndr). Il tempo è quindi scandito per lavorare per la Zes di Taranto”.

Ma così come già avvenuto in occasione della querelle sulla doppia candidatura regionale (che permette a Bari e Brindisi di rientrare in partita), anche sulla possibilità che Taranto possa inglobare Matera ed il suo territorio l’onorevole Chiarelli di Direzione Italia esprime il proprio disappunto motivato, a suo dire, dalla penuria di risorse a disposizione (209 sono i milioni al momento stanziati dal Governo).

In realtà, le ripetute obiezioni avanzate da Chiarelli sono state seccamente smontate dal Presidente dell’Autorità di Sistema dell’Adriatico Meridionale, Patroni Griffi, il quale, nel corso della sua ultima venuta a Brindisi, ha affermato che gli incentivi economici del Governo sono l’aspetto meno importante della vicenda. Gli operatori seri, infatti, sarebbero interessati perlopiù ai vantaggi doganali, fiscali ed amministrativi: la principale condizione per attrarre investimenti nel campo della logistica, d’altronde, è che le merci incontrino meno ostacoli ed intoppi possibili, così da entrare ed uscire velocemente da un porto. Gli incentivi economici, pertanto, appaiono secondari nell’ottica dell’attrazione di investimenti importanti, e secondo Patroni Griffi sarebbero addirittura superflui (se non addirittura nocivi potenzialmente) nel caso in oggetto, in quanto il rischio è che alcune aziende siano attratte più dagli incentivi economici che dalla possibilità di poter programmare seriamente gli investimenti nell’area individuata.

Comunque, al netto delle visioni opposte richiamate, gli esponenti del Governo hanno più volte sottolineato come la dotazione economica, in caso di necessità, sarà implementata. Ma evidentemente quelli dell’opposizione non si fidano.

Andrea Pezzuto
Redazione

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