Xylella, Cobas Ostuni: “Il veleno sulla nostra terra”

Il piano Silletti prima e il decreto Martina dopo – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile 2018 – impongono pratiche molto pericolose per la salute dei cittadini e la sopravvivenza dell’intero ecosistema.
Il Decreto prevede:
         Obbligo di estirpazione degli alberi infetti e di tutti quelli presenti nel raggio di 100 metr i. Noi diciamo NO!
Perché no? Perché questa pratica non ha supporto logico: senza insetto vettore (Philaneus spumarius, nota come sputacchina)un albero infetto non può contagiarne uno sano anche se molto vicino; l’insetto può spostarsi in pochi minuti oltre i 100 metri attaccandosi agli abiti della gente, alle carrozzerie dei veicoli o al mantello degli animali…
         Obbligo di diserbo, specie se chimico. Noi diciamo NO!
Perché no? Perché il diserbo del terreno in anticipo avrà conseguenze enormi sulla popolazione di insetti, compresi gli impollinatori, agenti fondamentali per la fecondazione e formazione dei frutti. Inoltre questa pratica provocherà l’impoverimento della microflora e della microfauna del terreno.
         Obbligo di quattro trattamenti insetticidi ogni anno Noi diciamo NO! 
Perché no? Perché questo significherà la morte degli insetti impollinatori e inquinerà aria che respiriamo , terreni che coltiviamo e falde acquifere da cui ci riforniamo. Le molecole di cui sono composti questi agenti chimici sono estremamente pericolose per la salute dell’uomo ed in particolare dei bambini (in fatti L’Imidacloprid è stato vietato dall’UE !).
Queste pratiche non solo danneggeranno la salute,  i terreni e i prodotti della terra, ma sono una condanna certa verso la nostra compromessa economia locale, in special modo il già martoriato settore del lavoro agricolo e contestualmente influiranno pesantemente sul settore turistico: chi avrà voglia di venire in vacanza  in una mare di veleno?
 
 
COBAS OSTUNI


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