VIDEO – Inquinamento Petrolchimico, ipotesi di lesioni ed omicidio? Altro esposto in Procura

BRINDISI – Sei persone che si sono ammalate di leucemie o i cui parenti sono venuti a mancare per leucemie o linfomi, hanno presentato alla Procura di Brindisi una integrazione ad un esposto già depositato nel 2014.

Il tutto, a seguito di nuovi studi e sentenze nelle aree di Mantova e Bussi sul Trino che documentano, dal punto di vista sanitario, un nesso fra le emissioni industriali e l’insorgere di tumori nella popolazione di Brindisi.

Tornano, dunque, alla ribalta i sei firmatari dell’esposto del giugno 2014 giugno che hanno chiesto anche la verifica inerente ad eventuali omissioni delle Amministrazioni pubbliche per lesioni ed omicidio.

La cronistoria e le novità sono state riportate alla stampa nella mattinata di oggi, presso lo studio dell’avvocato Giovanni Brigante; alla conferenza erano presenti anche il dott. Maurizio Portaluri ed i sei firmatari dell’esposto bis.

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Il dottor Portaluri ha posto in rete le esperienze vissute da Giorgia Masiello, 32enne (affetta da linfoma di Hodgkin); Annunziata Medico, 34enne (affetta dal morbo di Hodgkin); Patrizia De Leonardis, coniuge di Antonio Morleo, deceduto a 49 anni (affetto da linfoma non Hodgkin B diffuso a grandi cellule primitivo del sistema nervoso centrale); Vincenzo Gaudino, genitore di Ida Gaudino, morta all’età di 25 anni (affetta da leucemia mieloide acuta M5A); Francesco Caiulo, genitore esercente la tutela del sig. Antonio Caiulo (affetto da linfoma non Hodgkin di basso grado di tipo linfoplasmocitoide); Giovanni Brigante (affetto da linfoma di Hodgkin classico variante sclerosi nodulare).decessi petrolchimico 4

La circostanza che gli ammalati avessero sempre vissuto in prossimità del SIN di Brindisi e che conoscenze ormai consolidate nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale pongano l’esposizione cronica a Benzene, Idrocarburi Policiclici Aromatici ed Idrocarburi leggeri e pesanti, ed altre sostanze nocive tra le cause principali dell’insorgenza di tali patologie, hanno spinto gli esponenti a verificare la possibilità che le malattie da cui sono stati affetti, e che in due casi hanno condotto alla morte degli ammalati, siano conseguenza dell’esposizione cronica a tali inquinanti, presenti nel SIN di Brindisi in misura impressionante, ed ad individuare le eventuali responsabilità.

Gli esponenti nella denuncia hanno documentato che MONTEDISON prima ed ENI poi, attraverso le società del gruppo che hanno avuto la materiale gestione, amministrazione ovvero detenzione degli impianti industriali insediati nell’area del Petrolchimico di Brindisi, hanno: effettuato produzioni industriali di materie plastiche, omettendo di adottare le migliori tecnologie atte ad evitare emissioni nocive per l’ambiente e la salute delle persone; smaltito illecitamente, con le modalità sopra illustrate, quantità ingentissime di rifiuti tossico-nocivi; immesso nell’aria, attraverso processi costanti di combustione non controllati, quantità altrettanto ingenti di gas nocivi.

Oltre alle eventuali responsabilità dei due gruppi industriali ENI ed EDISON, è stata ipotizzata una responsabilità concorrente delle Pubbliche amministrazioni e degli enti locali che, pur essendo titolari di posizioni e prerogative di sicurezza e controllo a tutela dell’ambiente e della salute, non hanno evitato gli eventi denunciati.

I sei brindisini hanno chiesto alla Procura della Repubblica di verificare se nei fatti esposti si possano ravvedere gli estremi dei reati di lesioni ed omicidio.

Tommaso Lamarina
Redazione

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