BRINDISI – Si gioca con la cultura. Ma in ballo c’è il futuro dei nostri studenti e non si scherza.
La Biblioteca Provinciale di Brindisi, sita in viale Commenda, è da decenni uno dei centri di aggregazione per studenti (e non solo) più frequentati. Ora non più. E non certo per colpa dei ragazzi o perché la cultura e lo studio siano ‘passati di moda’ in città, ma per un ‘qualcosa’ ancora del tutto ignoto.
La struttura, come ben noto, è chiusa dal 23 novembre scorso, a causa di un principio d’incendio. I Vigili del Fuoco hanno stabilito che urgono dei lavoro di messa a norma, affinchè ritorni fruibile. Oggi, 15 febbraio 2017, è ancora chiusa e di riapertura non se ne parla minimamente.
Questo pomeriggio, però, ci hanno pensato i ragazzi dell’Unione Degli Studenti ad alzare la voce. Lo hanno fatto mediante un sit-in organizzato proprio nel parcheggio della Biblioteca, ‘sostenuti’ da Brindisi Bene Comune e Sinistra per Brindisi.
“La cultura non può morire e la conoscenza non può essere rilegata esclusivamente agli spazi scolastici”. Lo dice a gran voce Gianmarco Palumbo di UDS.
“Lo spazio come la Biblioteca deve essere centrale – ha continuato il giovane studente – per tutti i ragazzi di questa città. Siamo qui per incalzare il Comune. Crediamo che, nonostante la Biblioteca sia di competenza della Provinciale, Palazzo di Città non possa deresponsabilizzarsi rispetto alla città, che non offre spazi per studenti. Inoltre, da quando il sindaco Carluccio si è insediato non ha cercato una interlocuzione con noi studenti. Vogliamo anche incalzare Bruno ed Emiliano, proprio perché pretendiamo uno spazio aperto in cui studiare. Il diritto allo studio deve essere garantito a tutti”.
Il consigliere comunale Riccardo Rossi di BBC analizza la questione da un punto di vista politico, facendo riferimento ad una sorta di ‘ping-pong’ tra Regione, Provincia e Comune: “Siamo nel teatro dell’assurdo – ha commentato Rossi – tra la riforma Delrio (che doveva togliere le Province, ma in realtà ha solo tolto i servi, tagliando i fondi) ed un rimpallo di responsabilità tra Regione e Provincia, in cui non si capisce chi debba farsi carico del bene della Biblioteca. E’ una grave perdita per la città di Brindisi. Non dimentichiamoci – ha concluso il consigliere comunale – del Museo Archeologico, un altro presidio culturale. Occorre assolutamente un intervento del Comune. E’ una situazione kafkiana; non si comprende chi debba prendersi la responsabilità di firmare un pezzetto di carta affichè si svolgano i lavori. C’è una delibera regionale affinchè vengano destinati 300mila euro di fondi alla cultura della provincia di Brindisi: il caos è massimo. Attendiamo delle risposte, che spettano ad Emiliano e Bruno e, si auspica, un intervento della Giunta Carluccio”.
“Una biblioteca chiusa al pubblico è la negazione del sapere – ha detto Evy Galiano, dipendente della Biblioteca Provinciale – in questa Italia i diritti vengono sempre più spesso calpestati. Tenerla chiusa è un attentato alla cultura. Venerdì prossimo la situazione potrebbe definirsi, quando l’osservatorio regionale si riunirà per apporre finalmente una firma di convenzione tra Provincia e Regione. Vedremo…”
“Sappiamo che la competenza non riguarda direttamente il Comune – ha detto Luca Ruggiero di Sinistra per Brindisi – ma non può neppure stare a guardare”.
Intanto, dai Giovani Democratici arriva una nota, secondo cui fanno sapere di aver allestito un’aula-studio per gli studenti, presso la propria sede di via Osanna 61. La struttura sarà aperta dalle 16:00 alle 20:00, ogni martedì e giovedì.
La città si sta mobilitando; cosa aspettano a fare altrettanto le istituzioni (dopo tre mesi)?
Tommaso Lamarina Redazione |