VIDEO – Apertura Brin Park, 210 posti di lavoro: ma quanti brindisini? Non è dato saperlo

BRINDISI – La vicenda Brin Park è nata in principio non senza qualche vena polemica. Soprattutto, dopo una serie di vicissitudini giudiziarie che hanno portato a denunce ed arresti. Stamane, però, la conferenza stampa ha fatto da apripista al nuovo parco commerciale cittadino che sarà fruibile da domani alle 9:00, orario scelto per la sua inaugurazione.

Al tavolo di presentazione, all’interno dello stand City Moda, vi erano l’avvocato Antonio Rizzo, presidente del cda Aliotto srl; l’assessore alle attività produttive della Regione Puglia, Loredana Capone; il sindaco Angela Carluccio; il presidente della Provincia Maurizio Bruno.presentazione brin park

L’’ultimo arrivato’ nella famiglia dell’economia brindisina sorge su una superficie di 17.000 mq e dispone di quasi 1000 posti auto gratuiti. All’interno, vi sono nove marchi leader di abbigliamento, elettronica, ristorazione e beni per la casa, quali Cisalfa, City Moda, Media Word, OVS, Senso Unico, Globo, Happy Casa, Eurospin e Mc Donald’s.

L’investimento fatto sul territorio è costato circa 20 milioni di euro, parte dei quali messi a disposizione da Banca Intesa San Paolo, che ha creduto nel progetto e nella zona. Inoltre, Brin Park rimpinguerà le casse comunali di ben 200mila euro annui, attraverso la tassa IMU.

Il parco commerciale ha assunto 210 unità, tra responsabili, commesse, ecc. ecc. Il sindaco Carluccio, in sede dell’odierna conferenza, ha detto che “molti brindisini hanno fatto colloqui di lavoro”. Ad oggi, però, non si conosce quanti cittadini realmente abbiano trovato occupazione. Nessuno ha profferito parola in merito.

“La concezione è quella del parco commerciale – ha detto Rizzo – e questo vuol dire assenza di gallerie e la possibilità di parcheggiare a ridosso della struttura commerciale. E’ la prima struttura, nell’Italia centromeridionale, dopo la crisi. Vuol dire che anche al Sud, quando c’è la volontà di rischiare, ce la si può fare. Brin Park riqualifica la zona: è a ridosso dall’uscita per poi andare in centro ed è vicino al Tribunale”. Un iter abbastanza lungo, come dicevamo all’inizio, per la realizzazione di un nuovo centro commerciale: “Abbiamo dimostrato – ha proseguito l’avvocato – che siamo nella legalità”. Nasce, però, anche a poche centinaia di metri dal più anziano centro commerciale, Le Colonne: “Abbiamo costruito noi stessi Le Colonne – ha concluso il presidente del cda Aliotto srl – anzi, oggi è il 10° anniversario dell’apertura di questo centro commerciale. E’ un tipo di commercio diverso, perché viene concepito per target di clientela diversi, con un approccio fisico diverso. Già allora era stato concepito come complementare a Le Colonne”.

La Capone, invece, ha sottolineato come le aziende abbiano deciso di credere su Brindisi. Infatti, un qualsivoglia marchio avrà certamente fatto una indagine di marketing ed aver puntato, dunque, sul nostro territorio significa aver visto prospettive di crescita. “E’ anche una sfida – ha dichiarato – per altre attività commerciali già esistenti nei paraggi. Dovranno anche loro trovare nuove alternative per avvicinarsi sempre di più al cliente. Una sfida anche per la città tutta, per fornire nuovi servizi che conducano fin qui”.

Pertanto, non resta che attendere gli eventuali sviluppi economici relativi alla città. Se la ‘grande’ economia gira, ‘piangono’ i piccoli commercianti di zona.




Tommaso Lamarina
Redazione

1 COMMENTO

  1. Finalmente anche Brindisi, avrà la sua cittadella del commercio, allineandosi alle altre città capoluogo della Puglia….ora, non resta che sviluppare e rivitalizzare la zona industriale e riprendere far funzionare il Porto, sia quello passeggiare, che quello industriale, riprendendoci le rotte per la Grecia con i suoi Traghetti, istituendo un prezzo super-competitivo, per attirare i passeggeri e concordando con le Ferrovie il trasporto delle auto, sempre a prezzi competitivi… Sollecito tutti gli organi interessati a prendere parte ad un progetto di rilancio della città… ed infine, i negozi del centro, devono diventare, la nuova Via Spiga idem a quella milanese, ospitando le Boutique di prestigio…il potenziale commerciale deve essere competitivo ed in questo caso solo con la qualità Salvo