Sequestro di beni culturali di provenienza illecita al Castello Svevo di Oria: due denunce

Nel settore del contrasto alle attività illecite riguardanti il patrimonio archeologico, il Nucleo TPC di Bari ha condotto un’attività investigativa scaturita da una verifica amministrativa sulla Collezione archeologica già denominata “MartiniCarissimo”, storicamente legata al Castello Svevo di Oria, da cui sono emerse criticità sull’osservanza delle misure di protezione e conservazione della importante Collezione privata, costituita da circa 800 reperti di pregevole fattura, oggetto di attività illecite che hanno procurato anche il danneggiamento di alcuni esemplari. Le verifiche, condotte in sinergia con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, hanno consentito di rilevare le generali condizioni di inadeguatezza delle modalità di custodia dei beni culturali archeologici – rimossi dal luogo di destinazione in assenza delle dovute autorizzazioni – e di rinvenire circa 50 pezzi (fra cui reperti ceramici e bronzei), non inclusi nell’elenco della decretazione di vincolo della Collezione e detenuti in violazione delle norme che disciplinano i rinvenimenti e il possesso di beni archeologici. L’attività ha consentito di sottoporre a sequestro i beni culturali di provenienza illecita e di deferire alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi due persone per i reati, in concorso, di opere illecite su beni culturali, danneggiamento di patrimonio archeologico e ricettazione di beni culturali.

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