ROMA –  Michele Emiliano, candidato alla segreteria nazionale del PD, ha espresso attraverso la sua pagina di Facebook, solidarietà a Don Luigi Ciotti dopo le frasi offensive comparse, a Locri, sui muri dell’arcivescovado a poche ore dall’intervento del presidente Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni per la Giornata della memoria.

“Mi è capitato spesso di essere chiamato ‘sbirro’ nella mia vita di magistrato e so bene che si tratta della peggiore offesa che un mafioso può fare al suo avversario. E don Luigi Ciotti è uno dei pochissimi veri avversari “politici” delle mafie italiane avendo organizzato la più vasta rete di antimafia sociale del mondo, coinvolgendo migliaia di associazioni e di comuni italiani, continuando a ricordare adeguatamente non solo i nomi e le storie delle vittime, ma anche i nomi e le malefatte dei mafiosi e dei loro fiancheggiatori.



Libera e don Ciotti negli ultimi 25 anni hanno suggerito e stimolato continue e puntuali modifiche legislative che hanno reso sempre piu’ efficace il contrasto di questi fenomeni. Ma don Luigi e’ anche rimasto l’unico soggetto diverso dalle forze dell’ordine e dalla magistratura a parlare con credibilita’ e coerenza di lotta alla mafia. Ecco perchè sono vicino ed immedesimato con don Luigi Ciotti che evidentemente e’ rimasto troppo solo in questo paese nel silenzio assordante della politica che ha pudore di occuparsi della criminalità organizzata considerandolo argomento incompatibile con la cultura del nulla che sembra essersi impadronita delle forze politiche. E dunque oggi l’insulto di “sbirro” rivolto a don Luigi ce lo carichiamo tutti. Spiegando agli italiani che non lo lasceremo più solo e che “sbirro” per noi non e’ neanche una brutta parola tanto che ci trasformeremo in “sbirri” della legalità e dell’antimafia al fianco di tutti coloro che non meritano di essere abbandonati come già accaduto a tante meravigliose persone che dopo la solitudine hanno dovuto accettare anche il martirio come prezzo del dovere compiuto. Deve finire oggi il silenzio che delega sempre agli altri ciò che in realta’ e’ compito di tutti”, conclude.




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