Rinnovo pratiche Assegno Nucleo Familiare

E’ alle porte l’annuale scadenza per il rinnovo della richiesta dell’Assegno per il Nucleo Familiare, che quest’anno presenta nuove modalità.

Dal 1° aprile, infatti, le domande dovranno essere inoltrate non più al Datore di Lavoro, in forma cartacea, bensì esclusivamente all’INPS in via telematica. Lo stesso Istituto forniva le prime informazioni anche operative esplicitandole con circolare n. 45 del 22.03.2019.

Pertanto gli assunti dal 1° aprile hanno già avuto modo di scoprire la novità operativa.

Ciò ha significato che i titolari del riconoscimento valido per il periodo 1 luglio 2018 – 30 giugno 2019 e, presentato in forma cartacea,  non avevano l’obbligo di reiterare la richiesta e, conseguentemente, i datori di lavoro hanno potuto erogare la prestazione ponendo a conguaglio il relativo importo.

Le domande in via telematica potranno essere trasmesse da Patronati ed Intermediari dell’istituto ma, anche, tramite il servizio online WEB  – da sito INPS – se in possesso di una identità SPID ()sistema di identità digitale) o con Carta Nazionale dei Servizi.

La Carta Nazionale dei Servizi o CNS è un dispositivo (ovvero una Smart Card o una chiavetta USB) che contiene un “certificato digitale” di autenticazione personale. È uno strumento informatico che consente l’identificazione certa dell’utentein rete e permette di consultare i dati personali resi disponibili dalle pubbliche amministrazioni direttamente su sito web.

L’INPS calcolerà gli importi giornalieri e mensili spettanti al lavoratore ma, ci fanno sapere, dovranno ritenersi Teorici con conseguenza che ciò, costringerà i datori di lavoro e consulenti, a rideterminare l’importo effettivo da erogare rispetto alla tipologia del contratto di lavoro sottoscritto.

Quindi doppio lavoro, doppia preoccupazione e doppia responsabilità?

Ma il fine della trasmissione telematica, dicono, serve a garantire all’utenza il corretto calcolo (?) ed assicurare una maggiore aderenza alla normativa vigente in materia di protezione dei dati personali.

Se prima gli “assicuratori” di questa normativa erano i datori di lavoro e/o i consulenti, ora agli stessi si aggiungono nuovi responsabili come, ad esempio, gli addetti al Patronato e perché no anche gli addetti a questo genere di pratiche all’interno dell’INPS.

Tutti coinvolti allo stesso livello e con eguale responsabilità ad assicurare la protezione dei dati?

Rag. Giancarlo Salerno

Via Giovanni XXIII n. 13/B

Cell. 347/6848604

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