Rilancio della portualità: nell’agenda di Governo ci sono “Marebonus” ed investimenti infrastrutturali

ROMA – Il Governo, nei prossimi 15 anni, potrebbe riservare discrete risorse alla portualità. Per le infrastrutture in generale, sempre nell’arco temporale anzidetto, sono previsti 20,4 miliardi, dei quali circa 9,9 saranno destinati alla Rete ferroviaria italiana per il trasporto su ferro e 5 andranno ad Anas per il trasporto su gomma. I restanti 5 miliardi dovrebbero andare quindi alle Autorità di Sistema Portuali ed ai privati interessati ad investimenti nel campo della portualità, ma anche al trasporto pubblico locale ed alla rete ferroviaria regionale. L’idea di Delrio è sempre stata quella di creare un fondo dedicato ai porti: all’interno vi confluirebbero anche le risorse regionali ed europee. Ram, società inhouse del Mit, potrebbe coordinare e coagulare gli stakeholder privati e pubblici, e seguirli fino al progetto di fattibilità tecnico-economica.

Pensando al presente, però, vi è da sottolineare come il marebonus, ovvero l’incentivo al trasporto delle merci da gomma a nave tanto pubblicizzato dal Governo, non è ancora decollato. Il decreto sull’incentivo è stato approvato ed ha superato anche il controllo dell’Ue: ora però il provvedimento sta rimbalzando tra Mit e Mef, visto che Ram, che ha lavorato su tale provvedimento, è inhouse al Mit ma di proprietà del Mef.

Cancian, a.d. uscente di Ram, ha così giustificato la fase di stallo: “E’ pronto sia il decreto che il bando per chiedere l’incentivo, ma a frenare credo sia una questione di cassa, perché i soldi devono essere disponibili appena parte il bonus”.

Vedremo come Patroni Griffi saprà intercettare le nuove occasioni che si presenteranno nei prossimi anni: sarà molto importante l’interlocuzione con il Governo centrale e su questo versante la nuova Adsp potrà aiutare il porto di Brindisi ad uscire dalla periferia nella quale era stata relegata.

Andrea Pezzuto
Redazione
CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO