BRINDISI – “Stiamo solo aspettando che la Falzarano ci invii gli ultimi documenti per poi sottoscrivere il contratto di rito, che conterrà quanto disciplinato nel bando di gara”.

Se gli aspetti logistici del subentro della Falzarano, quali la bontà del cantiere e dei mezzi, stanno creando non poche preoccupazioni all’Ufficio Igiene Urbana, sotto l’aspetto legale, a sentire il dirigente dell’Ufficio preposto, l’avv. Trane, il quadro appare più tranquillo.

Ha già avuto modo di parlare con qualcuno dell’altra parte contrattuale?

“No, abbiamo soltanto inviato loro la richiesta della documentazione necessaria per espletare l’intera procedura”.

Se l’Amministrazione volesse aggiungere altre condizioni extra-capitolato (come ad esempio avvenne con Ecologica per la pulizia di Punta del Serrone), queste potrebbero rientrare nel redigendo contratto?




“No, in quel caso ci vorrebbe una procedura a parte, perché altrimenti si lederebbe la par condicio”.

Ha letto le eccezioni sollevate dai legali di Ecologica davanti all’Anac?

“Sinceramente questo non mi interessa, non ho nemmeno letto il contenuto di quelle rimostranze. A me interessa solo quello che dirà il Tar”.

A tal proposito, cosa si aspetta dall’udienza di merito dell’1 marzo prossimo?

“Il Tar ha deliberato diversamente questa volta, in controtendenza col passato. Nel provvedimento, infatti, il giudice ha parlato di mancanza di fumus boni iuris, ovvero ha valutato negativamente la fondatezza della pretesa giuridica avanzata da Ecologica. Questo è l’unico dato oggettivo al momento, poi vedremo in udienza cosa accadrà”.

Il rapporto con la Falzarano non potrà prescindere dalla firma del contratto d’appalto, giusto?

“Beh, se si dovessero rifiutare di accogliere le condizioni contrattuali, che poi sono le stesse presenti nel disciplinare di gara, è ovvio che non ci potrà essere un futuro con loro. In passato abbiamo sempre escluso chi si è rifiutato di impegnarsi formalmente”.

In effetti, l’origine dell’affidamento tra il Comune e la Falzarano ha natura differente rispetto a quella che ha dato vita al rapporto con Ecologica (e con la Monteco stessa): essi, infatti, nascevano da una mera ordinanza contingibile, che non si riuscì mai a regolamentare contrattualmente in corso d’opera. Questa volta, invece, la cogenza delle condizioni dovrebbe essere maggiormente garantita. Si spera che questo possa tramutarsi in un rapporto foriero di risultati tangibili per la cittadinanza.




Andrea Pezzuto
Redazione

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