Rifiuti: il Comune adesso opta per la procedura negoziata, ma il rischio ricorsi è dietro l’angolo

BRINDISI – “Il possibile ritiro dei mezzi da parte della società Ecogest, il mancato pagamento degli stipendi al personale e dei fornitori non escludono nell’immediatezza la possibilità della paralisi del servizio in concomitanza al periodo estivo […]. Atteso, pertanto, che sussiste la ragionevole previsione dell’imminente verificarsi di detti eventi, che richiede l’adozione di misure indilazionabili, al fine di non pregiudicare l’igiene e la sanità pubblica e che ciò impone di assumere decisioni immediate che consentano l’affidamento del servizio ad operatori che garantiscono la continuità del servizio nel tempo; ritenuto pertanto che sussistono la necessità ed i presupposti per attivare le procedure previste dal codice dei contratti ed in particolare dell’art. 63 del D. Lgs. 50/2016 di affidamento del servizio nella misura strettamente necessaria e quindi per un tempo stimato di 6 mesi, in modo da consentire al Comune di indire procedura aperta massimo biennale o all’Aro di procedere all’aggiudicazione […]: il Sub Commissario vicario delibera […] di attivare le procedure necessarie e propedeutiche per l’avvio di una procedura negoziata ai sensi dell’art. 63 del D. Lgs 50/2016”.

Questo il cuore della delibera commissariale con la quale il Comune prova ad uscire dall’impasse generato dalle condizioni economiche di Ecologica e dalle pendenze giudiziarie con la Falzarano. Procedura negoziata con 5 aziende individuate dall’Ente comunale, quindi, al termine della quale si sceglierà quella più idonea secondo il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa.

Il Comune, con questa mossa, dimostra di non curarsi di quanto emerso nei giorni scorsi, allorquando due fattori sembravano aver messo sotto scacco l’Ente di Piazza Matteotti.

Il primo, individuabile nell’istanza di concordato preventivo in continuità avanzata da Ecologica, che ha sortito l’effetto sperato (dalla ditta) di arrestare l’ordinanza contingibile ed urgente già confezionata dal Commissario dell’Agenzia regionale per i rifiuti Gianfranco Grandaliano e dal Commissario prefettizio Santi Giuffrè.

Il secondo, rintracciabile proprio nei presupposti applicativi della procedura appena richiamata: l’art. 63, alla lettera a) del secondo comma dispone infatti che la procedura negoziata può essere utilizzata nel caso in cui un operatore economico deve o può essere escluso secondo l’art. 80 del medesimo decreto legislativo. Bene, secondo quest’ultimo articolo di legge “Un operatore economico è escluso dalla partecipazione a una procedura d’appalto se ha commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabiliti […]. Costituiscono gravi violazioni in materia contributiva e previdenziale quelle ostative al rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC)“. In pratica, secondo questa disposizione normativa il Comune potrebbe astrattamente adottare tale procedura qualora il Tar, con una sentenza di merito, dovesse accertare definitivamente l’irregolarità del Durc della Falzarano (circostanza invece realizzatasi solo in fase cautelare).

Nella delibera commissariale non è specificato su quale comma dell’art. 63 il Comune stia facendo affidamento, ma è probabile che l’addentellato giuridico sia rinvenibile nella lettera c) del secondo comma, che recita: “La procedura negoziata può essere utilizzata nella misura strettamente necessaria quando, per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili dall’amministrazione aggiudicatrice, i termini per le procedure aperte o per le procedure ristrette o per le procedure competitive con negoziazione non possono essere rispettati. Le circostanze invocate a giustificazione del ricorso alla procedura di cui al presente articolo non devono essere in alcun caso imputabili alle amministrazioni aggiudicatrici”.

Il rischio che la delibera commissariale possa essere impugnata sia dalla Ecologica che dalla Falzarano è molto elevato, ed il risultato davanti al Tar – come abbiamo oramai avuto modo di constatare – non è mai scontato. Tra l’altro, proprio in queste ore il Consiglio di Stato dovrebbe emettere il decreto con il quale stabilirà se confermare la decisione cautelare del Tar oppure se dare ragione alla Falzarano ed inibire la revoca dell’affidamento disposta dal Comune; il tutto in attesa che venga fissata l’udienza di merito.

Andrea Pezzuto
Redazione

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