SAN VITO DEI NORMANNI – Fugge e sperona una pattuglia dei Carabinieri, poiché privo di assicurazione. Quando torna a casa, i militari accertano che l’abitazione era allacciata abusivamente alla rete elettrica.

Era da poco passata la mezzanotte del 17 febbraio, quando una pattuglia della Stazione dei Carabinieri di San Vito dei Normanni aveva ingaggiato un lungo inseguimento con un’auto sospetta. Il lungo inseguimento a folle velocità è terminato in località Apani di Brindisi, quando i fuggitivi hanno imboccato una strada interpoderale senza uscita, che li costringeva ad interrompere la marcia. I militari, adottate le procedure del caso, hanno intimato agli occupanti di scendere, ma i due malfattori hanno inserito la retromarcia e, per guadagnarsi lo spazio di manovra, speronavano la fiancata del mezzo militare.

I malviventi sono riusciti a guadagnare la fuga, facendo perdere le proprie tracce.

I carabinieri sono stati soccorsi e trasportati presso l’ospedale di Brindisi per traumi riportati a causa della collisone avuta col mezzo in fuga, giudicati guaribili in 20 giorni l’uno ed in 12 l’altro.

Le indagini condotte dal NORM della Compagnia Carabinieri e dalla Stazione di San Vito dei Normanni hanno portato a individuare l’autista del mezzo e trarlo in arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento, nonché procedere ai sensi del C.d.S. per la mancanza della copertura assicurativa dell’auto utilizzata per la fuga.

Si tratta dell’incensurato Raffaele Leo Angelo, 27enne brindisino, che aveva cercato di sfuggire al controllo perché l’auto era priva della prevista copertura assicurativa e pertanto l’intenzione del giovane era quella di evitare il sequestro del mezzo e le sanzioni del caso.

Nel corso della perquisizione domiciliare esperita presso il luogo di residenza di Leo, è stata anche tratta in arresto la madre del giovane. Si tratta di Laura Urgese, 46enne di Brindisi, poiché responsabile dell’allaccio abusivo della rete Enel della propria abitazione e campagna, per un danno stimato di 80mila euro.

Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Redazione




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