Racconti da ridere a cura di Marco Rossari

Racconti da ridere è una brillante antologia di narrazioni umoristiche da poco uscita per Einaudi: il volume, a cura dello scrittore e traduttore Marco Rossari, riesce intelligentemente a tracciare  per il lettore un brioso viaggio nel mezzo delle possibili declinazioni del riso e dei suoi predicati. Ridere è «reazione, scatto, resistenza al fato, aggressività, svago, festa, imbarazzo» nelle parole introduttive del curatore, ma anche sfogo, rivolgimento, resistenza al potere, e il racconto umoristico – forte della carica di sorpresa e irriverenza – non ha mai fatto mistero di poter dare luce diversa alla (im)prevedibilità delle cose umane.

Se una risata dunque permette di «percepire l’angolo cieco» che intimorisce e di fare a meno della rassicurante dose giornaliera di politicamente corretto, i ventitré racconti del libro (un mirabolante spettro di stili e lingue che va da Anton P. Cěchov a Umberto Eco, passando per Heinrich Böll, Charles Bukowski e Stefano Benni, senza tralasciare Mark Twain, Margaret Atwood e Michele Mari) dimostrano che è possibile ridere degli oggetti e nei modi più diversi: la gentilezza e la rabbia possono applicarsi al sé, all’imperscrutabile e all’altro in un gioco infinito di combinazioni. E allora, di fronte all’impossibilità di definire l’essenza dell’umorismo (e di farne a meno, sin dai tempi più remoti), perché non inserire – tra i rituali buoni propositi per l’anno che verrà – quello di applicare alle misteriose e tragicomiche cose della vita l’ironia, l’amarezza, la follia, la grazia di un sorriso?

Buon anno!

Diana A. Politano

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