Progressisti per Brindisi: “Anche il rendiconto rientra tra le illusioni con le quali farci un altro bel 6×3 e tappezzare tutta la città”

“Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultra vivaci’’, recitava così una pubblicità degli anni 80 di una nota casa produttrice di televisori. E’ quello che ci sembra dopo aver visto il manifesto di propaganda di questa amministrazione.  Quattro immagini della Brindisi che cambia:

il nuovo palazzetto dello sport, il collegio Tommaseo, un edificio terziario che dovrebbe essere una sede universitaria e il capannone ex Montecatini, si badi bene, gestito dall’Autorità di Sistema Portuale e non dal Comune.

Una vendita di illusioni a saldo.

Ecco, vorremmo chiarire che non siamo questo, e da questo modo di proporsi prendiamo le distanze in ogni modo possibile. La pubblicità continuava con: “ma noi siamo scienza, non fantascienza’’. Prendiamo le distanze da chi fantastica e non programma. Abbiamo avuto una amministrazione incline solo ai vagheggiamenti  e per nulla attenta ai problemi reali.

Qualche  domanda è d’obbligo, e prima di mettere manifesti ogni amministratore dovrebbe farsela.

Ma i cittadini dopo quattro anni di governo di questa amministrazione stanno meglio o peggio di prima? La città è migliorata? Si può pensare di aver amministrato bene solo per quattro progetti i cui finanziamenti non sono nemmeno certi e ottenuti non per loro merito e disponibilità?

Purtroppo le necessità che sono la vita della gente sono altre, e la gente che non arriva a coprire le proprie necessità va via se ne ha la possibilità o affoga nei problemi.

Che ne è stato in questi quattro anni dei servizi sociali? Che dire delle percentuali di raccolta differenziata tra le peggiori in Italia, da parte di una amministrazione che si dichiara ambientalista, ma ambientalista sulla carta del pepe? Città sporca e tasse sui rifiuti alle stelle è il risultato. Ma  la colpa è sempre dei cittadini, c’è sempre qualcuno su cui scaricare la propria inconcludenza.

Ma qualche brindisino ha la sensazione di stare in una città più vivibile e sicura di quello che era prima dell’avvento di Rossi?

Che ne è della programmazione? Un PUG annunciato come obiettivo primario e mai partorito.

Che ne è di strade e marciapiedi?

E la zona industriale abbandonata a se stessa?

Non tocchiamo il tasto più importante che è quello del lavoro. E’ l’argomento che fa più male ad una formazione di sinistra come la nostra mai tanto male rappresentata. Ogni ufficio, ogni provvedimento, ogni azione politica in questi anni è stata tesa a far male a chi il lavoro lo produce e lo difende, come se produrre lavoro e provare a difenderlo fosse un crimine. Bisognava mettersi accanto a chi opera, capire i problemi e provare a indirizzare insieme un futuro migliore per la città per cercare di cogliere  le occasioni migliori.  E’ mancato il dialogo, l’empatia con il tessuto sociale ed industriale sostituiti da tanta arroganza, livore contro tutto e tutti e presupponenza che hanno finito  per acuire  le tensioni e le spaccature in una città che aveva bisogno disperato di coesione.

Noi, delusi, prendiamo le distanze da questo modo con tanto più rammarico perché chi lo ha attuato si professava di sinistra.

E ciliegina sulla torta di una narrazione mistificatrice arriva la falsa generosità del sindaco che concede all’opposizione tre giorni in più per studiare la documentazione, consegnata in ritardo ai consiglieri.

A nostra memoria non si era mai visto un Consiglio Comunale in prima e seconda convocazione confondendo l’Assise Comunale con una assemblea condominiale.

La verità della imperdonabile assenza della maggioranza e di qualche compiacente componente dell’opposizione, assente ingiustificato, al Consiglio di venerdì scorso è nella grave difficoltà che questa amministrazione sta vivendo, nei suoi continui mal di pancia, nelle importanti dissonanze, nella sempre più palese insoddisfazione del (non) lavoro sin qui svolto.

Ma questa mistificazione, quasi infantile, nasconde qualcosa di ben più grave che si rivela e rileva leggendo la relazione la relazione al rendiconto del Collegio dei Revisori i quali, senza troppi giri di parole, come questa maggioranza non sia in grado di governare i processi amministrativi; così nella parte relativa all’analisi della gestione dei residui scrivono “Questo Organo di revisione, con riferimento ai residui attivi, evidenzia come essi siano aumentati rispetto al 2020 di circa 15 milioni di euro…..pertanto invita l’Ente a monitorarne l’andamento e ad attivare tutte le procedure necessarie al fine di incrementarne la percentuale di riscossione”.

I revisori accendono un faro anche sul fondo contenzioso che è passato da poco meno di 40 mln del piano di riequilibrio del 2020 ai 35 milioni del 2021; dato del quale questa amministrazione ha fatto un cavallo di battaglia e grande merito; peccato che il Collegio invita a fornire spiegazioni su come sia stato possibile ridurre di circa 10 milioni il fondo invitando l’Ente a “fornire, appena possibile, …….per il tramite del Segretario Generale, una Relazione esplicativa e dettagliata…”

Sulla Brindisi Multiservizi i Revisori certificano il disallineamento tra debiti e crediti tra Comune e partecipata (non avevamo dubbi!!!!)

Ma la cosa più grave di tutte e che avrebbe dovuto impedire al Collegio dei revisori di esprimere un giudizio positivo su tutto il rendiconto è la mancata richiesta da parte dell’Ente Comunale del parere sull’accordo decentrato integrativo per i dipendenti comunali. Questo nonostante le chiare indicazioni dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN).

E basterebbe questo atto illegittimo per inviare tutta la documentazione al ministero dell’Economia e Finanze ed alla Corte dei Conti.

E così anche il rendiconto, che l’opposizione potrà studiare sabato e domenica, rientra tra le illusioni con le quali farci un altro bel 6×3 e tappezzare tutta la città!!!

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