BRINDISI – Nulla di fatto. La sfiducia al sindaco Angela Carluccio la si darà – salvo imprevisti – nel corso del Consiglio comunale del 13 febbraio prossimo. E’ questo l’esito dell’incontro tenutosi in serata, così come previsto, tra i diciassette consiglieri comunali firmatari della mozione di sfiducia. La riunione è avvenuta nella zona industriale, pressa la concessionaria di Nando Marino.

Il gruppo di opposizione, dopo una discussione pare dai toni pacati, hanno deciso, “con senso di responsabilità nei confronti dei cittadini di Brindisi – così si legge in una nota inviata dal capogruppo dei Coerenti per Brindisi Lino Luperti – di partecipare alla seduta consiliare del 30 gennaio per approvare i provvedimenti necessari alla rottamazione delle cartelle Abaco relative alla tassazione comunale. Il gruppo dei ‘Coerenti per Brindisi’, inoltre, ha chiesto che la mozione di sfiducia venga discussa in Consiglio Comunale, il prossimo 13 febbraio, così come proposto inizialmente. Tale richiesta è stata condivisa dai presenti”.

“Tutti i 17 consiglieri di opposizione del Comune di Brindisi (attuale maggioranza) – si legge, invece, in una nota degli eletti nelle liste che hanno supportato Nando Marino – hanno partecipato all’odierna riunione ed hanno preso atto della volontà dei consiglieri Luperti e Rollo di voler proseguire il percorso finalizzato alla discussione della mozione di sfiducia. Confermano, pertanto, la partecipazione ai prossimi Consigli Comunale, a partire da quello del 30 gennaio p.v., nel quale, su proposta dei Consiglieri Marino e Scarano, si discuterà la tanto attesa rottamazione dei tributi comunali. Il tutto, fermo restando la convinzione di sottoscrivere al più presto le dimissioni anche per evitare il triste spettacolo di un consiglio comunale che si prospetta dai toni troppo accesi e, che pertanto, rischierebbe di deturpare ancor più l’immagine della politica locale”.

Intanto, il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Alparone, presente alla riunione assieme ad Elena Giglio, ha scritto su Facebook: “Avevamo dato la nostra completa disponibilità per firmare le dimissioni e chiudere questa penosa parentesi politica. Dimissioni che, è bene precisarlo, avrebbero l’effetto di far cadere l’amministrazione solo se presentate contestualmente da parte di almeno 17 consiglieri. Anche questa sera ci siamo presentati per un solo motivo, firmare le dimissioni alla presenza di un Notaio. Constatata l’assenza del Notaio ed ascoltata la nuova posizione dei Coerenti per Brindisi che hanno deciso di rimandare il tutto in sede di Consiglio comunale, io ed Elena Giglio abbiamo preso atto e siamo andati via. La nostra presenza a quel tavolo, decaduta l’unica motivazione ovvero rassegnare le dimissioni, non aveva più alcuna ragione di proseguire”.

 

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