PalaPentassuglia a rischio agibilità se il Comune non acquisirà l’area a stretto giro. A luglio l’udienza

palazzetto

BRINDISI – Il Comune di Brindisi, è risaputo, non rappresenta un modello di efficienza: pianta organica sotto dimensionata, classe politica spesso inadeguata al ruolo di indirizzo e vigilanza che le compete. Così accade che un’area come quella compresa tra il piazzale del Monumento al Marinaio ed il Canale Pigonati, denominata “Deposito carbone/catene”, pur essendo passata dalla Marina Militare al Comune già nel 2015, venga inserita erroneamente dall’ufficio stampa dell’Ente comunale tra i beni da richiedere entro il 31 dicembre all’Agenzia del Demanio: refuso che, evidentemente, deve aver tratto in errore anche qualche membro della Giunta.




Ma accade soprattutto che la Curatela Fallimentare del Tribunale di Brindisi, a seguito del fallimento della società “Nuova Idea Srl”, si ritrovi a gestire un’area contermine gli impianti PalaPentassuglia e PalaMalagoli e per mesi la offra gratuitamente al Comune, senza che gli uffici preposti si attivino o forniscano una risposta. Così, per chiudere la situazione pendente, la Curatela si è vista costretta ad agire giudizialmente contro il Comune ed a luglio è stata fissata la prima udienza di un procedimento che potrebbe riservare conseguenze clamorose. La Curatela Fallimentare, infatti, al termine della causa sarebbe costretta ad abbattere un lato del PalaMalagoli ed a murare, a fini divisori, il lato retrostante del PalaPentassuglia: ciò, di fatto, porterebbe la struttura a perdere l’agibilità, con le intuibili conseguenze per la New Basket.

Eppure, l’avvocato della Curatela, nei mesi scorsi, ha più volte tentato di contattare gli uffici dell’Ente comunale per addivenire ad un accordo extragiudiziale. Interesse della Curatela, infatti, è quello di disbrigare al più presto la pratica: nemmeno la diffida giunta al Sindaco Carluccio nel settembre scorso, però, ha smosso la situazione. Lo stesso Settore Affari Legali del Comune, diretto dall’avv. Trane, ha preso da tempo contezza della situazione ed attende che l’Ufficio Patrimonio e Casa istruisca la pratica e prepari un atto d’indirizzo mediante il quale il Consiglio comunale possa deliberare l’acquisizione a titolo gratuito dell’area. Il Comune, infatti, dovrebbe soltanto affrontare le spese notarili per il passaggio del terreno, le quali non raggiungono i 2.000 euro.

Si spera pertanto che l’Ufficio preposto, dopo mesi di impasse, possa finalmente accelerare i tempi e predisporre quanto necessario a scongiurare conseguenze esiziali.




Andrea Pezzuto
Redazione

1 COMMENTO

  1. Altro che “refuso” (errore di stampa-scambio di caratteri). Qui serve uno scambio di cervelli! E’ proprio inconsapevolezza di ciò che si amministra. E’ avvilente che, mentre i cittadini sono in attesa di vedere e sapere come i nostri esimi uomini politici utilizzeranno quell’area comunale, venire a conoscenza del fatto che costoro non sanno nemmeno di poterne disporre.

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