BRINDISI – Ci scrive un nostro lettore: “Buongiorno, vi scrivo per segnalarvi un problema appurato con i miei occhi: parcheggio per disabili all’interno dell’ospedale “Perrino”. Su 15 auto da me controllate, solo 4 erano in regola. E sinceramente, vedere subito dopo un invalido in carrozzella arrivare da oltre 300 metri in mezzo ad una tempesta di vento…mi è sembrato malvagio da parte di chi ha sottratto impropriamente quei posti. Mi chiedo e vi chiedo, dunque: ma chi controlla quei parcheggi?”.




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  1. La problematica evidenziata merita grande attenzione, soprattutto se fossero accertati i numeri riportati. Giova però notare che il semplice osservare le auto parcheggiate potrebbe, almeno parzialmente, trarre in inganno per tutta una serie di motivi.

    Innanzitutto, oltre a chi ha il classico pass per disabili, in quell’area – che nelle ore di punta è presidiata e chiusa con barriere mobili – è consentito l’accesso anche a chi effettua la dialisi e altre terapie ed è in possesso di un tagliandino rilasciato dall’ASL, di formato differente. Questo dettaglio potrebbe non esser stato notato da chi ha effettuato la conta dei veicoli cercando, in buona fede, il classico contrassegno blu.

    Tra l’altro, molti utenti mostrano i loro pass all’accesso, ma subito dopo i controlli – forse per privacy – li ripongono nel cruscotto rendendoli non visibili, aprendo così alla possibilità di equivoci.

    Oltre a questo, trattandosi di un ospedale che accoglie migliaia di pazienti ogni giorno nei reparti e al pronto soccorso, potrete immaginare come piuttosto spesso possa emergere la necessità di superare la mera burocrazia per agevolare il parcheggio a persone visibilmente in forte difficoltà, il cui bisogno è testimoniato dalle condizioni in cui si trovano forse più di quanto potrebbe fare qualsiasi pass.

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