Silenzio. Tutto tace. Mi chiedo come mai nessuno parli più della tragica situazione nella quale versa perennemente la nostra amata città. Dopo la carrellata dei soliti opinionisti, di quelli che o per ruolo o per vizio acquisito negli anni, hanno dovuto dire la loro muovendo l’indice uno contro l’altro, dopo una inspiegabile orgogliosa euforia generale per l’arrivo del commissario prefettizio Giuffrè, dopo tutto questo, il silenzio più assordante e lo spostarsi dell’interesse generale sulla XXXII edizione della storica Regata Brindisi Corfù abbinata quest’anno con la neonata “Vinus Terrae” che ha sostituito il ben noto e famigerato «Negramaro wine festival». Insomma nel momento giusto è arrivata in soccorso la classica offerta di “Panem et circenses” per distrare piacevolmente un po tutti: popolo, politici, nani e ballerine…



Comunque va detto che quest’anno la gestione dei due eventi sul lungomare di Brindisi è stata di ottimo livello. Efficiente organizzazione, eventi collaterali di spessore ed un’ordinata partecipazione sia degli animatori delle chermes in programma sia del pubblico. Un plauso quindi agli organizzatori, agli imprenditori locali: Teo Titi agente marittimo, Giuseppe Danese cantieristica navale, Luigi Rubino imprenditore vinicolo, Pierangelo Argentieri albergatore. Se non lasciavano per tutta la manifestazione la bandiera greca capovolta tra due bandiere italiane sul lungomare (foto) potevamo parlare di perfezione… ma si sa questa caratteristica non appartiene agli umani e quindi… tutti promossi!
Ora a constatare che la politica per lo sviluppo turistico del territorio viene ideata e realizzata da imprenditori riuniti in consorzio, se da una parte fa piacere e lascia ben sperare, dall’altra fa riflettere o meglio fa notare una grande assente fondamentale nell’ambito di queste iniziative, ossia la politica espressa attraverso le istituzioni locali. E non parlo di loghi sui manifesti o minimi contributi erogati. Parlo di sinergie, coordinamento e controllo. Insomma tutto ciò che dev’essere a garanzia dello sviluppo simmetrico e trasparente a favore della collettività e del territorio tutto.
Questo è mancato. E’ sempre mancato, cioè non ha che fare con il commissariamento attuale di Brindisi. Anche perché eventi, iniziative del genere vanno inseriti in un programma pluriennale. Quindi nessun alibi. La verità vera è che sia Brindisi sia Corfù, come città, come istituzioni, come politica sono purtroppo indifferenti innanzi ad occasioni di questa portata. La mia Comunità Ellenica negli anni ha fatto delle proposte, che non sto qui a ripetere, ha messo di propria iniziativa più di una volta in contatto ufficiale le due amministrazioni con la speranza di far nascere una stretta collaborazione su queste tematiche. Tutto è rimasto sulle carte, anzi, neanche sulle carte, a parole!
Deluso? In parte… ma consapevole che si deve insistere sulla via delle sinergie, perché non ci sono altre alternative. Insisteremo. Con la speranza che la città di Brindisi riacquista, nel frattempo, la sua dignità. Il fatto che dopo aver defenestrato la sindaca Carluccio ci hanno inviato come commissario prefettizio un poliziotto dell’antimafia di primissimo ordine può anche essere il motivo per un sospiro di sollievo ma non può essere di certo motivo di festeggiamenti.
Anche perché ogni città ha non solo il sindaco, ma anche il commissario prefettizio che merita. E non so se ciò rende l’idea sulla serietà della cosa. #ioioannis

Ioannis Davilis 

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